Urbanistica contrattata o furbata per fare cassa?
Con l'annuncio di
stampa di qualche giorno fa, la Giunta Massaro, riscopre come
processo evolutivo di un già vantato “programma costruttivo”
per Col Cavalier, già foriero di nuovi volumi sul territorio, una nuova urbanistica contrattata (sic!) che richiama alla memoria
l'imprenditore Berlusconi con le Milano 1 e 2. Una sorta di permuta
già nota, apparentemente vantaggiosa per la comunità ma segno che
ancora una volta il potere pubblico è favorevole a derogare sul
rigore nel governo del territorio.

Sembra veramente
molto riduttivo, mi perdonino Sindaco e Assessore, e quasi offensivo
verso un dibattito sulla governace del territorio, lungo credo
di decenni, liquidare in poche informazioni giornalistiche, un serio
argomento che investe tutto l'assetto urbanistico della città di
Belluno.

Voglio ancora
ricordare che il territorio, visto il repentino mutamento della
meteorologia, di queste scelte solo economicistiche potrebbe in un
futuro non più remoto pagarne le conseguenze. Riflettiamo... gente. Attenzione!
Giuseppe Cancemi

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Il testo giornalistico di riferimento...
BELLUNO.
Le “aree bianche” diventano edificabili. Ma solo su richiesta del
proprietario del terreno e sulla base di precisi paletti, che la
giunta ha messo per evitare che in zone di pregio sorgano palazzine
ingombranti. Inoltre, la volumetria che sarà sviluppata nelle aree
bianche sarà “sottratta” a Cavarzano, nella zona destinata allo
sviluppo del Master plan. In questo modo non aumenterà la cubatura
prevista dal piano regolatore in vigore.
L'assessore
Franco Frison sta lavorando da mesi a questo piano e nel prossimo
consiglio comunale (e prima in commissione urbanistica) si discuterà
della quantificazione economica di questi spazi. Le zone bianche sono
aree del territorio comunale sul quale il Comune pensava di
realizzare opere pubbliche (parcheggi, per esempio, ma anche piste
ciclabili o parchi) e per questo, anni fa, vi ha messo un vincolo. Ai
primi cinque anni ne sono seguiti altrettanti, poi la legge, con una
sentenza della Corte Costituzionale, ha fatto decadere quei vincoli e
le aree sono diventate “bianche”, cioè «prive di una
pianificazione urbanistica», spiega l'assessore Frison. Ma sono
anche bloccate, cioè il proprietario non le può usare. «Abbiamo
alcune richieste da sistemare, per questo dobbiamo arrivare a una
quantificazione economica, al metro cubo, di questi spazi».
In
pratica, il proprietario del terreno “area bianca” che volesse
costruirvi una casa, dovrà pagare una certa cifra al Comune (da
stabilire). Solo chi presenterà apposita istanza avrà il terreno
edificabile a disposizione, gli altri rimarranno come sono. Da un
lato, dunque, ci sarà anche chi avrà un evidente beneficio, perché
magari quel terreno 10 anni fa era agricolo e ora può diventare
edificabile, ma anche il Comune avrà il suo vantaggio, economico.
«In questo modo si trova un equilibrio fra due interessi», precisa
il sindaco, Jacopo Massaro. «Quello del privato, che per anni ha
avuto un vincolo su un terreno di sua proprietà, ma anche quello
pubblico, sia perché è prevista una cifra per l'acquisto della
volumetria, sia perché abbiamo posto precisi paletti
all'edificazione».
L'acquisto
di volumetria, infatti, sarà possibile solo in determinate zone,
«ovvero in contesti già urbanizzati» e anche i metri cubi saranno
limitati per evitare di veder sorgere condomini dove oggi ci sono
prati.
Sono
un centinaio le aree bianche in comune; per consentirne
l’edificazione sarà tolta volumetria a Cavarzano, nell'ampia area
dove da anni si parla del Master plan. Un bilanciamento per mantenere
la stessa volumetria prevista nel Prg: «Avevamo la necessità di
risolvere aspettative legittime di alcuni cittadini (una decina)»,
continua Frison.
I
soldi che il Comune incasserà per la “vendita” della volumetria
serviranno per fare qualche opera pubblica, come parcheggi e
ciclabili: «È lo stesso lavoro», conclude Massaro, «che stiamo
facendo con i Suap (via Agordo e la Carpenada per esempio): quando un
privato ci chiede una variante al Prg, noi chiediamo opere di
compensazione a beneficio della comunità. Con le aree bianche
succederà lo stesso».
di
Alessia Forzin
Corriere delle
Alpi del 10
ottobre 2014

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