Può essere gratuita, in qualche caso, come nuova forma di libertà, solidale?
La diatriba che si è
accesa non molto tempo fa, tra i pro, forse pochini, e i contro, per
lo più gli ordini professionali, merita una riflessione perché,
forse, in medio stat virtus. Mi
riferisco alla ricerca di collaborazione professionale da parte del
Comune “a
gratis”,
mediante un albo di volontari da utilizzare per occasionali
prestazioni senza compenso. Il rifiuto netto degli ordini
professionali è stato automatico e senza appello. Per loro, che
hanno il compito di tutelare questa o quella determinata professione,
le opere di ingegno non possono essere non retribuite. In effetti, se
si escludono le questioni di principio, opinabili, giustamente tra
una prestazione professionale ricompensata e una no, si
infrappongono ostacoli di ordine generale non trascurabili. Bisogna considerare che, per esempio, per il fisco, una prestazione, specie se ripetuta, può apparire come attività in nero e come tale, per principio, da respingere perché contraria ad ogni etica e onore del professionista. Non meno pesante si presenta, sotto altro profilo, un'attività priva di giusto compenso, potendo apparire perfino come concorrenza sleale se non come fattore che altera il mercato dell'offerta professionale. Il Comune, a mio modesto avviso, nel richiedere l'iscrizione volontaria ad un albo comunale, all'uopo preparato, non mi risulta che abbia stabilito alcun paletto limitativo, nell'eventuale svolgimento della prestazione professionale. Impensabile, dunque, un affido tecnico professionale per una totale partecipazione per impegno, responsabilità e tempi necessari per accompagnare, seguire un'attività, un processo, una progettazione, ecc. di media/alta responsabilità. In buona sostanza, bisognava evidenziare il limite e magari ci si doveva riferire allo spirito dell'art. 118 della Costituzione. Sì perché rifacendosi alla Costituzione con il suo principio di sussidiarietà, poteva meglio disporre la partecipazione e l'aiuto concorrente per fini e attività di interesse generale. A questo proposito qualche Comune in Italia, ha già fatto un proprio regolamento dove, al cittadino che vuole essere attivo, viene data la possibilità di collaborare per la cura e lo sviluppo dei beni comuni. In buona sostanza, al cittadino viene data la facoltà di esercitare una nuova forma di libertà, solidale.
infrappongono ostacoli di ordine generale non trascurabili. Bisogna considerare che, per esempio, per il fisco, una prestazione, specie se ripetuta, può apparire come attività in nero e come tale, per principio, da respingere perché contraria ad ogni etica e onore del professionista. Non meno pesante si presenta, sotto altro profilo, un'attività priva di giusto compenso, potendo apparire perfino come concorrenza sleale se non come fattore che altera il mercato dell'offerta professionale. Il Comune, a mio modesto avviso, nel richiedere l'iscrizione volontaria ad un albo comunale, all'uopo preparato, non mi risulta che abbia stabilito alcun paletto limitativo, nell'eventuale svolgimento della prestazione professionale. Impensabile, dunque, un affido tecnico professionale per una totale partecipazione per impegno, responsabilità e tempi necessari per accompagnare, seguire un'attività, un processo, una progettazione, ecc. di media/alta responsabilità. In buona sostanza, bisognava evidenziare il limite e magari ci si doveva riferire allo spirito dell'art. 118 della Costituzione. Sì perché rifacendosi alla Costituzione con il suo principio di sussidiarietà, poteva meglio disporre la partecipazione e l'aiuto concorrente per fini e attività di interesse generale. A questo proposito qualche Comune in Italia, ha già fatto un proprio regolamento dove, al cittadino che vuole essere attivo, viene data la possibilità di collaborare per la cura e lo sviluppo dei beni comuni. In buona sostanza, al cittadino viene data la facoltà di esercitare una nuova forma di libertà, solidale.
Per
concludere, penso, che con l'occasione del nuovo sito comunale in
internet, archiviato il discusso albo di volontari, si potrebbe
iniziare una nuova forma di collaborazione e partecipazione verso
proposte e progetti che il Comune intende condividere. Uno spazio
aperto alla consultazione e alla eventuale collaborazione
progettuale, on-line,
attraverso
una
semplice
registrazione, può aprire per il Comune una varietà di
collaborazioni i cui partecipanti non hanno bisogno di iscriversi a
nessun albo. Agli uffici comunali e ai relativi professionisti
responsabili del materiale messo a disposizione per la
collaborazione, resterebbe la segnalazione o il contributo tecnico
professionale ed ogni altra forma di espressione collaborativa,
utilizzabile direttamente, da rielaborare, oppure da respingere in
toto. Insomma, in democrazia e con i mezzi che si hanno a
disposizione, la collaborazione dei cittadini-sovrani si può
ottenere senza scomodare nessuno, basta solo sapersi organizzare.
Giuseppe
Cancemi
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Il titolo dato dal giornale non rispecchia né il contenuto del testo né la volontà di chi scrive.
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Gli esperti si sono presentati. Vedremo come saranno impiegati.
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Nota: trovo interessante, comunque, che ci sia tanta voglia di fare, di dare una mano per migliorare le condizioni della città. Complimenti ai 37
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Nota: trovo interessante, comunque, che ci sia tanta voglia di fare, di dare una mano per migliorare le condizioni della città. Complimenti ai 37