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lunedì 5 marzo 2012

Lettera aperta al Direttore Generale dell’ ULSS di Belluno



Egregio Direttore, ma veramente non si può fare niente per migliorare la fruizione dei servizi offerti dall’ULSS,  a tutto vantaggio delle casse e principalmente dell’utenza?
In un’altra mia lettera alla stampa ho accennato ad una ridondanza delle informazioni e ad alcuni passaggi che possono essere “saltati” nel percorso che conduce ad una prestazione sanitaria. Provo ora ad esemplificarne uno, vissuto di recente, per averne lei contezza.
Alla conclusione del protocollo di un intervento di cataratta, a mio giudizio da profano, ineccepibile, con la visita di controllo dopo i previsti 40-45 giorni, la prescrizione rilasciatami, prevedeva un esame OCT ed una nuova visita di controllo entro 6 mesi. Come le risulterà, per fare il citato esame e la conseguente visita oculistica, bisogna andare dal medico di famiglia per poter prenotare entrambe le richieste stabilite dallo specialista. Le prenotazioni, secondo i tempi di attesa a me assegnati, sono stati: 11 mesi per l’OCT e 6 mesi per la visita oculistica. Risulta evidente che, nel caso, l’intervallo previsto per l’esame clinico, diversamente da una tempistica logica, si prolunga di parecchi mesi oltre la visita di controllo. La contraddizione di questo abbinamento nelle attese la dice lunga di per se e non solo. La ricerca di conciliare le esigenze espresse dal sanitario, comporta un ripetere di azioni e relativo onere che non giova a nessuno ma anzi esprime una disfunzione del servizio.
Ciò detto, provo ad osservare che, se la necessità dettava al controllo oculistico quel tempo, quegli esami e un nuovo ricontrollo, cosa più semplice ed economica in senso lato, non poteva allora essere la richiesta di esame e visita, per così dire, inoltrata “d’ufficio”?
Affinché il fatto singolo non venga letto come insignificante, nell’insieme dei  casi giornalmente andati a buon fine, mi permetto di dire che, comunque, i vari servizi dell’USLL sono percorsi ad  ostacoli semplificabili, e casi come quello citato non rappresentano un’eccezione, anzi, costituiscono forse la punta di un iceberg fatto di una burocrazia che non sa rinnovarsi.
Allora, sommessamente chiederei, ma  l’ULSS di Belluno dispone di uno staff professionale che si occupa, per esempio, di analisi dei flussi di dati, di procedure e di processi informatici e gestionali dell’azienda?
Se la risposta è negativa, suggerirei di far fare all’azienda un salto di qualità istituendo o “affittando” presso un’università tale servizio al fine di razionalizzare e ottimizzare percorsi, visite, interventi, tempi di attesa e quant’altro.
Se invece la risposta è positiva, egregio Direttore, ne dovrebbe trarre le conseguenze per provvedere e intervenire, allo scopo di evitare al personale dell’azienda e agli utenti di “avvitarsi” in circostanze inutilmente ripetitive. Distinti saluti.