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lunedì 12 settembre 2016

AMMODERNAMENTO STRADA STATALE N. 640



OPERE DI COMPENSAZIONE

Il passaparola o web tam tam che circola nei blog nisseni di questi giorni, invita i cittadini a presenziare l'incontro che mette insieme amministratori del passato ed attuali sul tema delle “opere di compensazione” promesse alla città, a seguito dei lavori di raddoppio della carreggiata della strada statale 640 intesa anche come strada “degli scrittori”.

 I prodromi di tale incontro sono stati finora parole in libertà, forse, dico foorse... volutamente cariche di aspettative salvifiche per un astratto aiuto all'economia ma soprattutto poco chiare per una obiettiva valutazione. Per essere più precisi, bisogna prima di tutto chiarire cosa sono le cosiddette opere di compensazione. Il termine appartiene ad una estensione, per linguaggio, di tutte quelle opere che hanno un impatto sul territorio e che debbono essere “ricompensate” e o “mitigate”. L'ambito linguistico di origine riguarda l'ambiente naturale e il paesaggio nonché la loro relativa interazione con le progettate trasformazioni, siano esse urbane che extraurbane. Le sbandierate “opere di compensazione” a Caltanissetta ci richiamano la difficile contesa sempre presente tra le decisioni politiche e la partecipazione democratica che VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) normativamente contemplano. Queste sigle ci riportano al centro dell'eterna contesa tra interesse locale e interesse generale riassunto in un acronimo che nel linguaggio anglosassone è conosciuto come NIMBY (Not In My Back Yard) e che in italiano vuol dire: “Non nel mio cortile”. Ecco i nisseni parlano di “opere di compensazione” che più che tali sembrano una sorta di baratto che nulla ha a che vedere con una progettualità compensativa obiettiva, nella complessità socio-economica della comunità nissena da “compensare”. In uno dei sei punti ribaditi 18 mesi fa, dall'on. Pagano attraverso la stampa locale, si legge, per esempio, per un'opera di svincolo stradale: “Allo stato attuale non è stata posta in essere alcuna azione per mancanza di indirizzi da parte dell’attuale Amministrazione Comunale”. Un semplice esempio significativo di progettualità priva di una “rotta” per una “nave sanza nocchier in gran tempesta” mi sembra una compensazione massimamente rivolta, forse verso una migliore viabilità, ma non organica con quella che dovrebbe essere la fondamentale nozione di “sostenibilità” che si è affermata nella cultura ambientale nonché socio-economica. Trovo una sola opera, tra quelle contrattate, sicuramente idonea ad essere approfondita ed è il risanamento e la politica della discarica (controllata), esclusiva per la frazione organica, di Monte Stretto. Su quella, e sulla non più eludibile raccolta differenziata dei rifiuti, la comunità locale nissena, deve insistere. Deve cioè appropriarsi della giusta “etica della responsabilità”, come si diceva una volta a proposito dei rifiuti, ritenendo “imperativo il dovere” di smaltire i rifiuti dove si producono. Una perplessità, però mi assale, quando penso agli incontri pubblici tra ex e attuali amministratori che si annunciano con scaramucce bizantine come quelle apparse sulla rete (web) locale. Penso solo, ma spero sempre di sbagliare, che non finisca come per i capponi di Renzo nei Promessi Sposi di Manzoni.


 Giuseppe Cancemi