PITTURA CHE RICORDA "I SURFARARA"
Caltanissetta il 12 novembre 1881 all’interno della zolfara di Gessolungo persero la vita 65 minatori, tra questi 19 “carusi”: bambini tra gli 8 e i 16 anni, nove dei quali rimasero senza nome.
A quell’evento si ispirò probabilmente Onofrio Tomaselli di Bagheria realizzatore nel 1905 dell’opera “I Carusi”.
Tomaselli, è un artista il quale, come altri pittori dell’epoca, risente di esperienze pittoriche al di fuori dell’isola ed in particolare del paesaggismo e delle tendenze veriste della scuola napoletana.
Tomaselli non è comunque un semplice artista, ma è anche un uomo politico, del comitato centrale del Partito Comunista Italiano e senatore del Regno, e quindi particolarmente sensibile ai problemi sociali. Il compaesano Guttuso è allievo proprio del Tomaselli.
Renato Guttuso nato a Bagheria 1911, nella realizzazione de “La Zolfara”, riconosce di essersi ispirato al quadro del suo maestro.
Nel raffrontare le due opere però, si rilevano due stili profondamente differenti: un crudo, seppure in parte “macchiaiolo” verismo di Tomaselli, ed una forte e coloratissima raffigurazione di Guttuso.
Nella pittura di Guttuso, che appare “materica” egli è solito fare, molti gialli, molti rossi in un cromatismo molto influenzato: dall’Ottocento francese al cubismo di Picasso. Ne “la Zolfara” non ci sono “I carusi” di Tomaselli, ma uomini adulti, fatta eccezione per un solo “Caruso” in primissimo piano.
Giuseppe Cancemi