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martedì 13 settembre 2011

Belluno



 Maggiore umanizzazione nei rapporti tra 

paziente e sanità pubblica


Per non parlare sempre di argomenti lontani da quello che si aspetta la gente comune come me, vorrei esprimere un pensiero sulla sanità per spirito di collaborazione e non per sterile critica. Per esperienza personale avendo fruito di interventi sanitari a Sud e a Nord, devo riconoscere che il nostro sistema sanitario è nel complesso variegato ma accettabile. Detto questo, non posso non rilevare che migliorarlo si può in parte a costi zero, basta volerlo. Per fare un esempio concreto, in occasione di un ricovero d’urgenza in ospedale posso dire che ho ricevuto dal medico di servizio un trattamento buono, di cui non mi lamento, ma rilevo che nulla mi ha comunicato in “corso d’opera” sulla terapia sino all’uscita, anche se poi risultava scritta sulle dimissioni consegnatami da altro medico di turno.  Nulla di male, ma cercare di umanizzare al meglio il rapporto medico/paziente credo non costi nulla. Una parola rassicurante e un minimo di informazione sistematica verso il degente, non guasterebbe. Il paziente avrebbe un minimo di compensazione per le sue ansie e sentirebbe meno la distanza tra la propria vulnerabilità più o meno accentuata che sta vivendo e l’immortalità percepita in chi si occupa di te in quel momento.

Altro episodio di occorrenza di sanità, dopo poco tempo indirettamente (per mia moglie) della necessità di un’ecografia. Per questa il medico di famiglia indicava il codice breve (entro dieci giorni), il CUP però disponeva di una prenotazione oltre i due mesi mentre, privatamente (con 100 €) l'attesa diventava di soli tre giorni nello stesso ospedale. Per aggiungere un'ultima chicca, ad una visita prenotata, senza alcun ticket aggiuntivo, il medico mi ha accolto seduto e me ne sono andato dopo la visita lasciandolo ancora seduto, al contrario di quello dell’ecografia a mia moglie che, gentilmente, ci ha accolti e accompagnati alla porta. La gentilezza dipenderà dallo stress cui sono sottoposti i vari operatori della sanità divisi tra pubblico e privato o da altro?
 È vero, ci sono tante altre cose da osservare nella sanità che queste al confronto sono bazzecole, ma rispettare almeno l’urgenza prevista dal medico di base (che non tutti possono pagarsela), avere un po’ di rispetto per l’intelligenza altrui e un atteggiamento meno distaccato, più umano, forse, farebbe meglio sopportare le ineliminabili carenze della pur buona sanità bellunese.