Prof. arch. Leandro
Janni
CONSIGLIERE NAZIONALE DI
ITALIA NOSTRA
via Leonida Bissolati,
29 93100 Caltanissetta, Italia
tel. 0934.554907 cell. 333.2822538 leandrojanni@tiscali.it www.italianostra.otg
L'AMACA
|
24.09.2011
Michele Serra "La Repubblica"
Chi ritiene che "la politica non serve a niente", che "i
politici sono tutti uguali", e come massimo sforzo di elaborazione critica
arriva a individuare una imprecisata e generica "casta" come fonte di ogni
disgrazia, dovrebbe concedersi una piccola riflessione sugli ultimi dieci anni
di storia sarda, e dunque di politica sarda.
Tra le politiche regionali vigenti (centrodestra) e quelle precedenti (centrosinistra, nella particolare fattispecie della Giunta Soru), la differenza è abissale. Così abissale da generare due Sardegne, diverse e inconfondibili: questa di adesso edificabile quasi fino alla riva del mare, l´altra che voleva mantenere integre le sue coste. Questa a disposizione del cemento, l´altra del paesaggio. Questa in offerta agli speculatori del continente e ai loro sodali locali, l´altra che cercava di indovinare come sarebbe (o come sarebbe stata) una Sardegna sarda. So di schematizzare (la lettura degli articoli di Antonio Cianciullo e Giovanni Valentini, su Repubblica di ieri, poteva darvi un´idea più completa). Ma nella sostanza, di questo si tratta: la sconfitta di Soru e la vittoria di un prestanome di Berlusconi ha determinato, per quella meravigliosa isola e il suo popolo, un cambio di destinazione che è anche un cambio di destino. La politica non conta? Tutti i politici sono uguali? |
Diluvio di battute sulla gaffe del ministro
Una foto della Gelmini modificata dalla Rete |
MILANO - Otto righe di comunicato in tutto, che
sul web rimbalzano vorticosamente, con commenti sarcastici annessi. È la dichiarazione ufficiale con cui il ministro
dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, giustamente, plaude alla
scoperta dei ricercatori del Cern e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare,
che sono riusciti a dimostrare come la materia possa andare più veloce della
luce. Mariastella Gelmini (che sarà in videochat co i lettori di Corriere.it e Io donna lunedì 26 settembre dalle 13.30 alle
14) si congratula con i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo
«evento», dato che «il superamento della velocità della luce è una vittoria
epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo». E fin qui, poco o nulla
da dire: è il tono pomposo che si riscontra in tanti comunicati stampa, spesso
poco informati. Un tono lontano, comunque, da quello da tenuto studiosi e
ricercatori che hanno partecipato all'esperimento. Hanno impiegato tre anni per
rendere pubblici i risultati, e non mancano di ricordare che serviranno
ulteriori verifiche.
IL WEB - Ma quello che ha suscitato l'ilarità - a tratti
feroce - del web, è il seguito della nota, datata 23 settembre e pubblicata sul
sito del ministero, che riportiamo qui in versione integrale. «Alla costruzione del tunnel
tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto
l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile
intorno ai 45 milioni di euro». In sostanza, al ministero sono convinti che tra
l'Abruzzo e Ginevra corra un tunnel di circa 750 chilometri. E che il governo
italiano ha contribuito a finanziarlo. Una gaffe, chiamiamola così, che la Rete
non può davvero perdonare. Su Twitter in particolare è un diluvio di battute,
contrassegnate dall'etichetta #tunnelgelmini, schizzata in cima ai trend topic del
social network. «Non si vede la luce alla fine del #tunnelgelmini perché arriva
dopo» scrive querrilla. «Ma nel #tunnelgelmini ci sono le fermate tipo
metropolitana?» si chiede Zebbolo. E mentre qualcuno s'interroga sulla presenza
di Berlusconi all'inaugurazione, c'è chi intravede anche la possibilità di filo
diretto con Londra.«Il ministero rilancia: collegheremo il #tunnelgelmini a
quello sotto la Manica» annuncia Martin Rance. Altro che Tav.
24 settembre 2011 - CORRIERE DELLA SERA
Riserva Imera: firmato l'accordo di programma tra Regione Siciliana e Italia Nostra
Caltanissetta, 12 settembre 2011
La Riserva naturale orientata Monte
Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale, affidata in gestione a Italia Nostra
dal 1999, ha ottenuto dalla Regione Siciliana un finanziamento di 650 mila euro
per l'acquisto, la ristrutturazione e l'arredamento di un edificio rurale da
adibire a centro visite. Nei giorni scorsi, infatti, il funzionario delegato
della Riserva arch. Leandro Janni (che ha assunto tale incarico sino al 16
settembre 2011), ha firmato a Palermo, presso l'Assessorato Regionale Territorio
e Ambiente, l'accordo di programma tra la Regione Siciliana e Italia
Nostra.
Si tratta di somme concesse dal Fondo europeo di sviluppo regionale per la promozione della biodiversità e la tutela del patrimonio naturale, che rientrano in una misura del Programma operativo 2007-2013 della Regione, finalizzata a "rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio-diversità in un'ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo".
"L'accordo di programma - afferma Janni - consente finalmente di realizzare un centro visite a pochi passi dal cuore della Riserva, attraverso cui tutelare, valorizzare e promuovere, con maggiore efficacia, il territorio".
L'accordo prevede anche altri 8 interventi, che saranno finanziati successivamente e che riguardano: l'eliminazione di rifiuti e la realizzazione di briglie nel tratto terminale del Torrente Vaccarizzo (50.000 euro), il completamento della tabellazione (60.000 euro), i programmi di monitoraggio e di ricerca per la realizzazione della Carta ittica (30.000 euro), il completamento del centro di educazione ambientale della riserva in Contrada Sabucina e l'acquisto dell'attrezzatura necessaria per l'avvio (60.000 euro), la riqualificazione dell'area di Monte Capodarso con sentieri e pannelli (1.000.000 euro). Tutti questi interventi saranno curati dalla Provincia Regionale di Caltanissetta, nella qualità di ente attuatore.
Altri tre interventi saranno curati direttamente da Italia Nostra e dalla Direzione della Riserva. Si tratta dell'acquisto e della collocazione di telecamere per il monitoraggio continuo dell'area protetta (300.000 euro), della realizzazione di programmi didattici e di progetti di educazione ambientale (42.000 euro) e di interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie, un habitat tipico della Riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale (200.000 euro).
Si tratta di somme concesse dal Fondo europeo di sviluppo regionale per la promozione della biodiversità e la tutela del patrimonio naturale, che rientrano in una misura del Programma operativo 2007-2013 della Regione, finalizzata a "rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio-diversità in un'ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo".
"L'accordo di programma - afferma Janni - consente finalmente di realizzare un centro visite a pochi passi dal cuore della Riserva, attraverso cui tutelare, valorizzare e promuovere, con maggiore efficacia, il territorio".
L'accordo prevede anche altri 8 interventi, che saranno finanziati successivamente e che riguardano: l'eliminazione di rifiuti e la realizzazione di briglie nel tratto terminale del Torrente Vaccarizzo (50.000 euro), il completamento della tabellazione (60.000 euro), i programmi di monitoraggio e di ricerca per la realizzazione della Carta ittica (30.000 euro), il completamento del centro di educazione ambientale della riserva in Contrada Sabucina e l'acquisto dell'attrezzatura necessaria per l'avvio (60.000 euro), la riqualificazione dell'area di Monte Capodarso con sentieri e pannelli (1.000.000 euro). Tutti questi interventi saranno curati dalla Provincia Regionale di Caltanissetta, nella qualità di ente attuatore.
Altri tre interventi saranno curati direttamente da Italia Nostra e dalla Direzione della Riserva. Si tratta dell'acquisto e della collocazione di telecamere per il monitoraggio continuo dell'area protetta (300.000 euro), della realizzazione di programmi didattici e di progetti di educazione ambientale (42.000 euro) e di interventi per il mantenimento delle praterie xerofile secondarie, un habitat tipico della Riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale (200.000 euro).
“Dura
lex, sed lex”. Il
piano paesaggistico della Provincia di Caltanissetta non è dotato di
Vas
Caltanissetta, 21 settembre 2011
Non solo i piani regolatori
generali delle città, dunque: anche il piano paesaggistico va sottoposto a
Valutazione ambientale strategica (Vas). Questo, poiché il piano può
avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale del
territorio. Ce lo ricorda il
Tribunale amministrativo regionale della Sicilia che, con recente sentenza,
annulla il decreto dell'Assessorato Regionale Beni Culturali e dell'Identità
Siciliana che aveva adottato il Piano paesaggistico della Provincia di Ragusa.
A questo punto, abbiamo verificato se il Piano paesaggistico della
Provincia di Caltanissetta (già adottato, ma non ancora vigente) fosse stato
sottoposto a Valutazione ambientale strategica. Il Piano paesaggistico della
Provincia di Caltanissetta non è dotata di Vas.
Dunque? “Dura lex, sed lex”, dicevano gli antichi
latini.
La Vas - introdotta dalla direttiva europea nel 2001 e recepita in Italia
a livello nazionale dal Dlgs 152/2006 - è lo strumento di valutazione delle
conseguenze ambientali di taluni piani e programmi. E' finalizzata
all'assunzione - attraverso la valutazione di tutte le possibili alternative
pianificatorie - di determinazioni integrate e sistematiche di considerazioni di
carattere ambientale, territoriale, sociale ed economico. E' uno strumento
preventivo che si realizza in fase di elaborazione del piano e che prevede la
redazione di un rapporto ambientale. Il rapporto deve considerare lo stato
dell'ambiente attuale del territorio interessato e le sue alterazioni in
presenza e non del provvedimento da valutare, confrontato anche con possibili
alternative strategiche, localizzative e tecnologiche. La Vas, dunque, si
propone di verificare che gli obiettivi individuati nei piani siano coerenti con
quelli propri dello sviluppo sostenibile, e che le azioni previste nella
struttura degli stessi siano idonee al loro raggiungimento. Pertanto, a
prescindere dalla qualificazione dell'atto di pianificazione in termini di piano
urbanistico-territoriale o di piano paesaggistico, esso va comunque previamente
assoggettato a valutazione ambientale strategica. Peraltro, ammettere che un
piano preordinato alla tutela e allo sviluppo dei valori dell'ambiente del
paesaggio (e che quindi necessariamente impone forme di tutela che incidono
sull'assetto del territorio) non debba essere preceduto dalla verifica
ambientale, finirebbe per vanificare la finalità della disciplina sulla
Vas.
Leandro Janni - Consigliere nazionale di Italia Nostra
La campagna 2011 per i Paesaggi Agrari
Da sempre l’Italia è identificata con le sue vedute agresti, il suo paesaggio rurale, fonte di prodotti preziosissimi (olio, vino, verdure, pane, pasta, formaggi). Ma il processo virtuoso si sta inceppando: sempre meno campi sono dediti all’agricoltura, soppiantati da campi di pannelli fotovoltaici (energia al posto del cibo), attraverso l’edificazione dei terreni agricoli, attraverso lo sversamento di veleni che inquinano il territorio e contaminano i suoi prodotti.Se non verrà fermato il processo di devastazione che erode il territorio, il paesaggio agrario e agricolo del nostro paese rischia di scomparire. Ecco allora il monito forte di Italia Nostra: fermare tutte quelle azioni dell’uomo che ne stanno compromettendo non solo la bellezza ma anche la sua ricchezza, che è ricchezza del Paese, bene comune di tutti gli italiani. Dopo il fallimento dell’economia tradizionale di mercato finanziario e la crisi mondiale che ne è conseguita, è sulla terra e sul paesaggio che bisogna puntare attraverso una politica economica europea che rivaluti il valore dell’agricoltura come risorsa fondamentale per l’economia. L’Unione Europea deve rivedere la PAC (Politica Agraria Comunitaria) attraverso investimenti forti nel settore che favoriscano lo sviluppo, l’occupazione giovanile per un ricambio generazionale e pongano fine all’abbandono che gradualmente ma costantemente da 50 anni a questa parte la campagna ha subito.
I pericoli di perdita dei paesaggi agrari e con essi della vocazione agricola dell’Italia, che abbiamo rilevato, sono molti:
- i territori agricoli abbandonati, incolti, a rischio frane;
- l’abbandono delle campagne, il cambiamento antropologico e sociale;
- i monumenti e le testimonianze storiche dell’agricoltura antica abbandonati e degradati;
- l’inquinamento che devasta l’agricoltura con le discariche e gli sversamenti incontrollati;
- la perdita delle agro-biodiversità (ovvero la tendenza delle aziende agrarie a standardizzare i processi produttivi);
- le leggi sbagliate (anche europee) che hanno annullato le nostre colture specifiche;
- la desertificazione e lo spreco dell’acqua;
- le bonifiche inutili;
- i disboscamenti e gli incendi motivati da nuove costruzioni;
- la rovina dei terrazzamenti (“le fascie” in Liguria) che sostenevano tutto il territorio collinare italiano;
- la perdita delle coltivazioni a causa dellee nuove destinazioni a produzione di energia (vedi ad es. fotovoltaico a terra)
- le grandi infrastrutture progettate/tracciate sulla carta senza riguardo alla morfologia agraria dei territori che percorrono;
- la cementificazione dei grandi centri commerciali o delle infrastrutture per cosiddetti svaghi nei territori agricoli periurbani; una volta ricoperto di asfalto o di edifici il territorio agricolo sarà perduto per l’agricoltura e l’ambiente chissà per quante generazioni.
10 proposte positive di Italia Nostra per un’economia agricola sostenibile:
- ridare valore alla terra: la campagna è vita, è cibo, la terra vale per il futuro;
- più terra e zero cemento; basta mangiare la terra d’Italia o torneremo alla fame;
- sostenere gli agricoltori innovatori; i giovani e le famiglie che tornano alla terra;
- ridefinire la distribuzione, invertendo il percorso produttivo per cui solo il 10% del prezzo pagato dal consumatore rimane nelle tasche dell’agricoltore;
- valorizzare i nuovi stili di vita per il risparmio energetico e l’economia sostenibile;
- sostenere e finanziare i prodotti agricoli e alimentari di qualità e identitari dei nostri paesaggi;
- incoraggiare le imprese che praticano i nuovi valori dell’economia sostenibile;
- una nuova politica deve dare nuove regole e leggi in favore dell’agricoltura sostenibile; l’agricoltura, infatti, appare oggi il sistema che, meglio di altri, può assumere e potenziare le varie funzioni necessarie ad assicurare la sostenibilità ambientale che l’intera umanità cerca di raggiungere; l’agricoltura deve essere sostenuta in tutti i modi perché sarà in futuro il perno non solo della catena alimentare, ma anche della gestione consapevole di una quota significativa della superficie terrestre;
- recuperare, conservare, rigenerare la biodiversità; e sostenere le ricerche sulla biodiversità: un valore per la ricerca e una risorsa per la medicina e le biotecnologie;
- i paesaggi si difendono riattivando in forme nuove le pratiche colturali, sociali ed economiche che hanno contribuito alla loro costruzione e possono ancora contribuire a tenerli in vita o a trasformarli in maniera coerente con il loro contesto.
Guarda la mappa con i siti da salvaguardare
Leggi il primo Rapporto sui Paesaggi Agrari
Leggi il documento sui “casi peggiori”… finora!
30 settembre 2011: scadenza per il concorso fotografico “Paesaggio di risaia 2011″
30 settembre 2011: Concorso fotografico “Il Paesaggio costiero dalla falesia del San Bartolo alla foce del Cesano” e “Il Paesaggio agrario della provincia di Pesaro e Urbino”
3a edizione - “Identità salentina”, Concorso fotografico. Leggi il Bando
Infine:
in allegato troverete l'invito relativo a un utilissimo
seminario sul compostaggio in Sicilia - organizzato dalla nostra cara,
tenace amica eoliana Aimée Carmoz, che avrà luogo presso l'Orto
Botanico di Palermo, giovedì 6 ottobre
2011.
Saluti molto cordiali, L.
J.
Pubblico molto volentieri la rassegna di stampa e i commenti che l'arch. Leandro Jannì gentilmente mi fa avere.
RispondiElimina