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lunedì 4 giugno 2012

Belluno: LE NOTTI BRAVE

Dal sito Facebook Comune di Belluno...

CITTADINO COMUNE





Belluno: CENTRO STORICO E RISPARMIO IDRICO


 
FONTANELLE ASCIUTTE

Chi si trova a passare per il Parco città di Bologna non può fare a meno di notare che la fontanella a forma di fungo non zampilla più acqua sin dal momento della crisi idrica del bellunese. Ugualmente a secco è la grande fontana di Piazza dei Martiri e alcune altre in giro per il centro storico.
Fa molta tristezza vedere il “fungo” privo della funzione cui è stato destinato: non fornisce  più una sola goccia d’acqua ed è in evidente degrado.  Sembrerà strano, ma la mancanza d’acqua nella fontanella toglie parte della vitalità del Parco. Fa mancare il cicaleccio e gli scherzi dei bambini, il gradito scroscìo d’acqua, una brulicante presenza di vita, nel suo intorno.
Non è retorico dire che una fontanella con il suo  elemento principale: l’acqua,  oltre ad offrire una sensazione di  relax, salute ed  estetica, concorre con l'approccio olistico all’espressione più intrinseca della vita. Comunque, ora che, forse,  è rientrata  l’emergenza idrica, si spera, che  la distribuzione del prezioso liquido nelle fontanelle pubbliche del centro storico - antico simbolo di vita associata dove l’acqua di tutti si attingeva con ogni sorta di contenitore - dovrebbe riprendere. La stagione estiva si annuncia con i suoi caldi sempre più bollenti e anche una semplice fontanella con la sua acqua è un’immagine che promette sensazioni di frescura  e di benessere. Costituisce un refrigerio non solo fisico ma anche psicologico. Un’icona di bene indispensabile per l’uomo e sindrome d’oasi che fa sempre bene.
L’idea dell’acqua, comunque non deve fermarsi  solo ad un semplice ritorno al passato. Riapriamo dove si può e tutto è stato fatto!  Il problema dell’acqua è ben più complesso e ai giorni nostri di contesa tra pubblico e privato  andrebbe  affrontato con nuovo spirito di responsabilità.
Belluno il problema dell’acqua di recente lo ha vissuto come emergenza che si ripete tutte le volte che la meteorologia fa le bizze o, da altra prospettiva, da quando il bene acqua ha mostrato, diciamo, delle “falle” nella gestione. Gestione che, derivata da una scelta multiutility, si è rivelata più di carattere finanziario che non di servizio pubblico essenziale.
Comunque, a parte quanto appena accennato, l’aspetto più elementare, prioritario, da mettere in discussione  senza alcun indugio è l’uso dell’acqua per quantità, qualità, riutilizzo.  Fare prevalere la cultura dell’etica della responsabilità è il primo passo. Il risparmio idrico è la via maestra per uscire dall’emergenza che va diventando sempre più ciclica. In termini di risparmio idrico, nel nostro caso, a cominciare da alcune  fontane in cui gli schizzi d’acqua hanno solo una funzione estetica,  non è difficile una trasformazione che consenta il ricircolo della stessa acqua. Per tutte le altre basta semplicemente ridurre il flusso, temporizzarle (giorno/notte), regolarle in base alla temperatura stagionale. In un quadro più generale, si potrebbe pensare ad una differente utilizzazione del prezioso liquido per qualità negli usi.