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venerdì 8 aprile 2016

BELLUNO, gli alberi di Via Cavour

ALBERI, tagli annunciati


Di alberi dal 2012 a Belluno ne sono stati abbattuti abbastanza. Sono cadute piante ornamentali che, oltre a svolgere il loro ruolo più elementare di mitigazione del clima estivo e di conversione dell'anidride carbonica in prezioso ossigeno, “arredavano” e segnavano il riconoscimento dei luoghi. Alle lamentele di qualche cittadino per una “moria” arborea spinta, apparentemente inspiegabile, veniva data una giustificazione “tecnica” di opportunità e prevenzione per malattia delle piante e/o rimozione del pericolo per pubblica incolumità. Tutto normale. Chi amministra la città sa e fa e gli amministrati non sanno e debbono solo condividere obtorto collo. Da qualche giorno sono iniziati lavori di straordinaria manutenzione dei marciapiedi e si è iniziato con l'abbattimento di alberi. Il Sindaco, giustamente, mette le mani avanti e a mezzo stampa fa sapere che l'abbattimento delle piante, appena iniziato in via Cavour, rientra nella necessità di eliminare l'invasivo apparato radicale, presente su tutto il marciapiede, e dunque causa della sua sconnessione. 
A spanna quell'alberatura di via Cavour deve avere superato una trentina di anni o poco più. Questa datazione mi induce una semplice osservazione: quelle essenze arboree con quale criterio sono state messe? Sono state piantate mediante un progetto firmato da accreditato professionista o sono il risultato di una piantumazione così tanto per mettere degli alberi? Comunque, anche un semplice giardiniere avrebbe saputo che un albero per il luogo di impianto va scelto anche in base all'apparato radicale. Sappiamo tutti che nei marciapiedi e nei cimiteri, per esempio, vanno evitati alberi con radici fascicolate. Di solito, infatti, sono le essenze con radici fittonanti le più utilizzate nei viali alberati a scopo decorativo, architettonico, ecc.. 
E' il caso di dire: alberi sì ma non a c...o

E' strano come sia accaduto che solo oggi ci si accorge degli alberi non idonei al marciapiede di via Cavour impiantati in un periodo in cui la pratica urbanistica sarebbe dovuta essere quella tecnica prima e contrattata dopo, dunque sottratta all'empirismo delle opere pubbliche del capo mastro. Ma si vede che così non è stato e il tempo lontano (relativamente) forse, non ci permette di conoscere le eventuali responsabilità. Viene da chiedersi: ma il danno dell'abbattimento di alberi maturi, del marciapiedi da rifare e dell'impianto di nuove essenze arboree è o non è un danno erariale?
Il Sindaco promette il reintegro delle piante con il rifacimento del marciapiede e va bene. Ma questa volta, esiste un progetto dettagliato di opera stradale che comprende la piantumazione di alberi secondo criteri tecnico-scientifici o/e se si vuole estetico-architettonici o siamo alle solite riparazioni casarecce che ci faranno in un futuro prossimo malignamente dire: “pedo el taccon chel bus”?

A parte la facile battuta, il Comune, pur nelle mille difficoltà che incontra per la gestione della città, però, non può e non deve solo inseguire alla bisogna i guasti. Dedicare alla manutenzione anziché al nuovo parte delle previste risorse di bilancio è più saggio. Prevenire con una puntuale manutenzione programmata riduce i costi e mantiene i servizi sempre in piena efficienza. I cittadini si fidano, ma questa volta in tempi di internet, il primo cittadino faccia in modo che tutti possano vedere i progetti a partire da questo di via Cavour. Con l'occasione, il Sindaco, faccia anche sapere, visto che la sua amministrazione volge alla scadenza, quanti alberi sono stati messi a dimora per ogni nuovo nato o adottato durante il suo mandato. I bellunesi apprezzeranno sicuramente. 

Giuseppe Cancemi



APPENDICE DEL GIORNO DOPO (11 aprile 2016)

Dai lavori che prevedono l'abbattimento degli alberi in via Cavour, a giudicare dai luoghi, i conti non tornano. Lo scenario che attualmente si presenta appare con alberi abbattuti alternativamente, con una logica distributiva quasi geometrica, che lascia intuire più a un diradamento che non ad una soluzione, alla lettera, radicale. Si è scelto di eliminarli, uno sì e uno no, tutti in fioritura, e non senza abbondare sui sì. Sembrerebbe, che gli alberi graziati hanno un qualche merito per essere stati risparmiati. In compenso, è stata regalata ai ceppi rimasti una rifinitura da “figaro”. 



Eppure ricordo di avere letto che le piante da eliminare, causa del dissesto rilevato, rientravano in un “progetto di rifacimento”. Bene! Allora perché il taglio assomiglia più ad un diradamento che non ad una radicale sostituzione delle attuali piante con altre a radici fittonanti? Si vuole, forse, mascherare un'ennesima azione demolitrice di piante a Belluno, che sembra appartenere ad un ragioneristico disegno di riduzione delle spese nella voce a bilancio destinata alla manutenzione?


UDITE, UDITE... cosa dice il Dirigente comunale in merito alla questione verde pubblico