La mia opinione in merito...
Il fenomeno
delle maccalube a Caltanissetta, appartiene ad una manifestazione di natura
geologica. Si rivela tutte le volte che del gas metano (secco) attraverso le
fessurazioni del sottosuolo riesce ad uscire all’esterno, trascinando il liquido
fangoso che incontra nella sua risalita. Nei siti più reclamizzati di Aragona,
in provincia di Agrigento, e a Caltanissetta nel nostro caso, solitamente il
gas secco che emerge, trascina in superficie fango costituito da limo (argilloso)
diluito da acqua. Quando avviene la fuoruscita di gas dal sottosuolo, la deposizione di fango nel suo intorno tende
a formare un cumulo che ricorda il vulcano: con la sua struttura a forma conica,
con “bocca” al vertice che in cambio di fuoco emette fango.
Il pezzo pubblicato
su “La Sicilia” che chiama le maccalube
di Caltanissetta “vulcanelli”, riferisce di un’approvazione della Commissione Edilizia Comunale come atto
d’impulso dell’Amministrazione, una semplice
variante urbanistica che era invece, e
resta, un “atto dovuto”.
Modificare,
già troppo tardi, la dissennata preesistente destinazione residenziale di quei
luoghi a "parco naturalistico” , ha una sua validità ma non può essere spacciata come esercizio di
buona politica territoriale.
I nisseni
sanno da tempo remoto che quella zona di Caltanissetta si chiama “Terrapelata”
(chissà perché …) e dunque la variante arriva senza infamia e senza lode. Ben venga
comunque! Senza illudere però i nisseni. Un esempio di valutazione positiva dei
luoghi interessati dallo stesso fenomeno, esiste da tempo (come già detto) in provincia
di Agrigento, nella “Riserva Naturale delle Macalube di Aragona”. Quest'ultima, sappiamo, si rivolge ad un turismo di nicchia che di solito non muove molti visitatori, più propensi ad altri flussi turistici di massa.
Per concludere, aggiungerei che la politica
urbanistica si fa con atti coerenti, conseguenti, coraggiosi e non con azioni episodiche e/o che non
costano nulla.