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martedì 6 agosto 2013

Centro storico di Caltanissetta


URBAN CENTER PER RICOMINCIARE 


Gran fermento per il centro storico della città. Professionisti, intellettuali e ambientalisti costretti a segnalare all'Amministrazione attiva che così come si sta procedendo per il recupero della controversa parte storica di Caltanissetta, porta a risultati a dir poco disastrosi. E' recente la notizia, che il Comune sta cercando partner privati e istituzionali per il recupero delle aree degradate (leggi, appunto, in centro storico). E' alquanto strano che agli inizi dell'anno in corso (2013) sembrava che tutto fosse pronto per il grande evento atteso da anni: il recupero del centro storico e ora sembra essere tornati al “carissimo amico...”. La prima cosa che mi viene in mente, rivolgendomi all'Amministrazione comunale tutta, credo condivisibile, è l'interrogativo: ma perché non mettete tutte le carte in tavola? Forse è meglio del procedere in modo ondivago!
Liberatevi della solitudine degli addetti ai lavori, dei competenti che operano per il bene della collettività. Fate sapere a noi ignari cittadini, attraverso la prodigiosa rete e/o mediante uno o più “tazebao” in piazza Garibaldi, quali sono i progetti per il breve e lungo termine che dovranno accompagnare e guidare la “rigenerazione urbana”. Lasciate che ogni cittadino sia libero di esprimere il proprio assenso/dissenso. Liberateci dalla sudditanza.
Per cominciare bene l'operazione centro storico, per esempio, non sarebbe opportuno fare sapere quali e quante sono le proprietà comunali in centro storico? Insomma, fare conoscere qual è il patrimonio, più o meno ricco/misero che sia, di cui la città può disporre per dare l'esempio di come si recupera un immobile in area storica. Perché non cominciare da lì? Magari facendo corsi di formazione per piccole imprese e maestranze prima e durante (aula e cantiere), con un monitoraggio dei lavori in corso d'opera, mediante web-camere, coinvolgendo sindacati, agenzie formative, cassa edili, ecc.. Ecco, il progetto esecutivo redatto in questi termini potrebbe diventare pilota. Si dia ampio spazio al coinvolgimento, al lavoro, alla rivalutazione storica, estetica e funzionale dei manufatti, analizzati, riparati, parzialmente o del tutto ricostruiti.
L'idea semplice che può mettere tutti d'accordo si fonda sul lavoro per l'edilizia e il suo indotto, che se istituito con l'obiettivo di recuperare l'esistente, nel rispetto delle preesistenze storiche, cresce e stabilizza la mano d'opera per sempre, proprio con il restauro e la rigenerazione a rotazione continua.
Non da meno è la ricaduta sulla città sempre in ordine nel suo rinnovo ciclico, ai fini di un godimento urbano/turistico. I commercianti del centro storico meditino! Il cuore della città vissuta come contenitore impreziosito dalle emergenze, storiche artistiche ed architettoniche può rappresentare una valida alternativa agli attuali gettonati centri commerciali (oggi di gran moda) che non esprimono quello che può esprimere un centro storico degno di tale definizione.
A tutti deve essere chiaro che la situazione di partenza è molto complessa e difficile. L'avvio scelto dall'Amministrazione comunale è un quartiere (Provvidenza) con uno stock edilizio molto degradato da tempo e percepito con certo distacco dagli altri abitanti della città. Ai fini della residenza non risulta dunque essere attraente, né da un punto di vista economico, né da un punto di vista del prestigio, che è comunque più o meno una costante in tutto il centro storico. Morale! Pochi o niente interessi per gli immobili che si potrebbe cominciare a recuperare e per tutta l'area in generale. Allora!
Allora bisogna rendere “appetibile” il centro storico a partire da questo primo momento di avvio.
Non saranno certo le promesse di parcheggi e le strade più larghe a rendere maggiormente fruibile questa parte storica della città. Forse, potranno accontentare quelli che oggi hanno un'idea di centro come “riserva indiana” usato per entrare, parcheggiare l'auto, svolgere le proprie attività e uscire per ritornare in periferia.
Con degli incentivi da stabilire sinergicamente con le forze sociali, le istituzioni, si può indirizzare una giusta strategia per coinvolgere partner privati e istituzionali.
Il Comune se vuole davvero recuperare il centro storico riparta da capo veramente, con la metodologia promessa dell'Urban center ma non praticata. Studi incentivi e comunichi con i cittadini per quali obiettivi, criteri, alleanze e partecipazioni in merito ai temi del centro storico, della città, del territorio si vuole procedere.

Giuseppe Cancemi