URBAN CENTER PER RICOMINCIARE
Gran fermento per il centro storico
della città. Professionisti, intellettuali e ambientalisti costretti
a segnalare all'Amministrazione attiva che così come si sta
procedendo per il recupero della controversa parte storica di
Caltanissetta, porta a risultati a dir poco disastrosi. E' recente la
notizia, che il Comune sta cercando partner privati e istituzionali
per il recupero delle aree degradate (leggi, appunto, in centro
storico). E' alquanto strano che agli inizi dell'anno in corso (2013)
sembrava che tutto fosse pronto per il grande evento atteso da anni:
il recupero del centro storico e ora sembra essere tornati al
“carissimo amico...”. La prima cosa che mi viene in mente,
rivolgendomi all'Amministrazione comunale tutta, credo condivisibile,
è l'interrogativo: ma perché non mettete tutte le carte in tavola?
Forse è meglio del procedere in modo ondivago!
Liberatevi della solitudine degli
addetti ai lavori, dei competenti che operano per il bene della
collettività. Fate sapere a noi ignari cittadini, attraverso la
prodigiosa rete e/o mediante uno o più “tazebao” in piazza
Garibaldi, quali sono i progetti per il breve e lungo termine che
dovranno accompagnare e guidare la “rigenerazione urbana”.
Lasciate che ogni cittadino sia libero di esprimere il proprio
assenso/dissenso. Liberateci dalla sudditanza.
Per cominciare bene l'operazione centro
storico, per esempio, non sarebbe opportuno fare sapere quali e
quante sono le proprietà comunali in centro storico? Insomma, fare
conoscere qual è il patrimonio, più o meno ricco/misero che sia, di
cui la città può disporre per dare l'esempio di come si recupera un
immobile in area storica. Perché non cominciare da lì? Magari
facendo corsi di formazione per piccole imprese e maestranze prima e
durante (aula e cantiere), con un monitoraggio dei lavori in corso
d'opera, mediante web-camere, coinvolgendo sindacati, agenzie
formative, cassa edili, ecc.. Ecco, il progetto esecutivo redatto in
questi termini potrebbe diventare pilota. Si dia ampio spazio al
coinvolgimento, al lavoro, alla rivalutazione storica, estetica e
funzionale dei manufatti, analizzati, riparati, parzialmente o del
tutto ricostruiti.
L'idea semplice che può mettere tutti
d'accordo si fonda sul lavoro per l'edilizia e il suo indotto, che se
istituito con l'obiettivo di recuperare l'esistente, nel rispetto
delle preesistenze storiche, cresce e stabilizza la mano d'opera per
sempre, proprio con il restauro e la rigenerazione a rotazione
continua.
Non da meno è la ricaduta sulla città
sempre in ordine nel suo rinnovo ciclico, ai fini di un godimento
urbano/turistico. I commercianti del centro storico meditino! Il
cuore della città vissuta come contenitore impreziosito dalle
emergenze, storiche artistiche ed architettoniche può rappresentare
una valida alternativa agli attuali gettonati centri commerciali
(oggi di gran moda) che non esprimono quello che può esprimere un
centro storico degno di tale definizione.
A tutti deve essere chiaro che la
situazione di partenza è molto complessa e difficile. L'avvio scelto
dall'Amministrazione comunale è un quartiere (Provvidenza) con uno
stock edilizio molto degradato da tempo e percepito con certo
distacco dagli altri abitanti della città. Ai fini della residenza
non risulta dunque essere attraente, né da un punto di vista
economico, né da un punto di vista del prestigio, che è comunque
più o meno una costante in tutto il centro storico. Morale! Pochi o
niente interessi per gli immobili che si potrebbe cominciare a
recuperare e per tutta l'area in generale. Allora!
Allora bisogna rendere “appetibile”
il centro storico a partire da questo primo momento di avvio.
Non saranno certo le promesse di
parcheggi e le strade più larghe a rendere maggiormente fruibile
questa parte storica della città. Forse, potranno accontentare
quelli che oggi hanno un'idea di centro come “riserva indiana”
usato per entrare, parcheggiare l'auto, svolgere le proprie attività
e uscire per ritornare in periferia.
Con degli incentivi da stabilire
sinergicamente con le forze sociali, le istituzioni, si può
indirizzare una giusta strategia per coinvolgere partner privati e
istituzionali.
Il Comune se vuole davvero
recuperare il centro storico riparta da capo veramente, con la
metodologia promessa dell'Urban center ma
non praticata. Studi
incentivi e comunichi con i cittadini per quali obiettivi, criteri,
alleanze e partecipazioni in merito ai temi del centro storico, della
città, del territorio si vuole procedere.
Giuseppe Cancemi
Nessun commento:
Posta un commento