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venerdì 14 ottobre 2011

Riqualificazione urbana


 Piazza dei Martiri
 

Piazza dei Martiri a Belluno,  principale spazio di aggregazione sociale cittadino, usata abbondantemente per feste e sagre di vario genere, ora l’Amministrazione attiva si propone di rinnovarla con un progetto scelto tra la moltitudine di proposte presentate in un concorso di idee. Tutto appare ineccepibile nel progetto che ha vinto, se la committenza si è espressa per un rinnovo senza vincoli riconducibili ai principi della conservazione. Diversamente,  forse, un restauro rimane l’intervento più consono  per una piazza che è segnata nella stessa toponomastica come luogo della memoria.
L’idea della conservazione che sembra la più semplice e meno impegnativa, perché innata nella natura umana, nel caso di scelte come la nostra, rimane invece la vera sfida. Innovare  nello spirito della sostenibilità comporta fare i conti con il contesto economico e funzionale, e non senza una responsabilità relativa verso le future generazioni.
La preesistente scelta urbanizzativa di Piazza dei Martiri, è un pregevole esempio che merita di essere conservato per vari motivi. Nell’intrinseco, sintetizza un rapporto simbiotico dell’insediamento umano con l’ambiente dolomitico. Evidenzia, una equilibrata relazione del verde (oasi ricreativa, di sosta e riposo) con la più classica antropizzazione. La nuova qualità (riqualificazione) della Piazza proposta dal pubblicizzato progetto vincitore del concorso di idee, cambia la visione d’insieme che conosce la comunità bellunese da oltre cinquant’anni, altera l’equilibrio del naturale assorbimento delle acque piovane attraverso le attuali aiuole e lo scambio anidride carbonica/ossigeno, limita il refrigerio termico offerto dalle piante, cambia la luce riflessa per una diversa pavimentazione, mette in forse il mantenimento di alcune piante monumentali. Anche il semplice togliere dell’illuminazione che traccia il percorso del “liston”, è stato detto da altri ma lo faccio anche mio, e un’alterazione che aliena la memoria storica. Tutti elementi in contrasto con la riqualificazione che richiede efficienza, equilibrio, fattibilità. In una sola parola: sostenibilità.

In presenza di un (luogo) bene urbanistico qual è la Piazza del Martiri il metodo del restauro è l’unico per una riqualifica degna di tale nome. Con il restauro le risposte alle istanze (estetica e storica) del bene sono assicurate. La conservazione che ne consegue sarà garanzia sia per le generazioni attuali che per quelle future.
Serve infine ricordare, che un limite alla proposta progettuale testé discussa viene anche dalla semplice normativa in materia di beni culturali. Piazza dei Martiri per gli effetti della Costituzione e del D.L. n.42/2004 è e rimane tutelata, e a tal proposito sarebbe auspicabile che la Soprintendenza ai BB. CC. e AA. si occupasse di tale tutela.