Piazza dei Martiri
Piazza dei
Martiri a Belluno, principale spazio di aggregazione sociale
cittadino, usata abbondantemente per feste e sagre di vario genere, ora l’Amministrazione
attiva si propone di rinnovarla con un progetto scelto tra la moltitudine di
proposte presentate in un concorso di idee. Tutto appare ineccepibile nel
progetto che ha vinto, se la committenza si è espressa per un rinnovo senza
vincoli riconducibili ai principi della conservazione. Diversamente, forse, un restauro rimane l’intervento più
consono per una piazza che è segnata
nella stessa toponomastica come luogo della memoria.
L’idea
della conservazione che sembra la più semplice e meno impegnativa, perché
innata nella natura umana, nel caso di scelte come la nostra, rimane invece la
vera sfida. Innovare nello spirito della
sostenibilità comporta fare i conti con il contesto economico e funzionale, e non
senza una responsabilità relativa verso le future generazioni.
La
preesistente scelta urbanizzativa di Piazza dei Martiri, è un pregevole esempio
che merita di essere conservato per vari motivi. Nell’intrinseco, sintetizza un
rapporto simbiotico dell’insediamento umano con l’ambiente dolomitico. Evidenzia,
una equilibrata relazione del verde (oasi ricreativa, di sosta e riposo) con la
più classica antropizzazione. La nuova qualità (riqualificazione) della Piazza proposta
dal pubblicizzato progetto vincitore del concorso di idee, cambia la visione
d’insieme che conosce la comunità bellunese da oltre cinquant’anni, altera
l’equilibrio del naturale assorbimento delle acque piovane attraverso le
attuali aiuole e lo scambio anidride carbonica/ossigeno, limita il refrigerio
termico offerto dalle piante, cambia la luce riflessa per una diversa
pavimentazione, mette in forse il mantenimento di alcune piante monumentali. Anche
il semplice togliere dell’illuminazione che traccia il percorso del “liston”, è
stato detto da altri ma lo faccio anche mio, e un’alterazione che aliena la
memoria storica. Tutti elementi in contrasto con la riqualificazione che
richiede efficienza, equilibrio, fattibilità. In una sola parola: sostenibilità.
In
presenza di un (luogo) bene urbanistico qual è la Piazza del Martiri il metodo
del restauro è l’unico per una riqualifica degna di tale nome. Con il restauro
le risposte alle istanze (estetica e storica) del bene sono assicurate. La conservazione
che ne consegue sarà garanzia sia per le generazioni attuali che per quelle
future.
Serve
infine ricordare, che un limite alla proposta progettuale testé discussa viene
anche dalla semplice normativa in materia di beni culturali. Piazza dei Martiri
per gli effetti della Costituzione e del D.L. n.42/2004 è e rimane tutelata, e
a tal proposito sarebbe auspicabile che la Soprintendenza ai BB. CC. e AA. si
occupasse di tale tutela.