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domenica 3 luglio 2011

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Gli argomenti del presente BLOG riguardano:






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RICORDO NOSTALGICO DI UNO DEI VILLAGGI MONTECATINI CHE HANNO “COLONIZZATO” LA SICILIA NEGLI ANNI ‘60

Pozzo principale della miniera

La miniera Bosco, così conosciuta perché in località omonima in prossimità del Comune di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta. Negli anni sessanta era una di quelle risorse minerarie che la società mineraria Montecatini  tra le altre utilizzava in Sicilia. I Sali potassici che estraeva, venivano trasportati via teleferica in un opificio ad hoc  in prossimità di Campofranco, altro comune del nisseno, per essere trasformati  in fertilizzanti usati in agricoltura.

In quegli anni il centro Sicilia ospitava maestranze e tecnici prevalentemente veneti, toscani  e marchigiani che si muovevano da un ambito minerario all’altro in quelle regioni italiane che erano all’epoca tradizionalmente minerarie. I rapporti con gli ospiti non siciliani, erano improntati ad una reciproca curiosità e scambio, per tradizioni e appartenenza socio-culturale dove, da parte siciliana veniva elargita la generosa proverbiale ospitalità, mentre dall’altra, si ricambiava con l’innata signorile gentilezza degli ospiti “continentali”.
Alcuni tra i cartelli che segnalano l’inagibilità dei ruderi del villaggio

I ruderi che oggi  rimangono dell’ epopea mineraria testimoniano per tutti e specialmente per  gli anziani ex minatori rimasti, un nuovo modo di gestire le miniere diverso dalle padronali con avidi rentier conosciuti nelle miniere di zolfo.
I cosiddetti “carusi” delle miniere di zolfo, simbolo di uno sfruttamento precoce del lavoratore bambino, non esistevano più. La sicurezza, per esempio, era un punto d’orgoglio, per questa grande società "scesa" dal Nord e i minatori della “Bosco” non dovevano scioperare per avere il loro sudato salario.

Insomma, con i villaggi per tecnici e minatori in prossimità della miniera o degli opifici collegati, nasce una nuova era in centro Sicilia che fa vivere meglio e restituisce dignità al lavoro duro, pericoloso, temuto e conosciuto da  familiari e minatori dello zolfo. Non mancano i problemi per le miniere della Montecatini ma cambia la “musica” il sindacato è più forte contrattualmente e tratta con la dirigenza di una società quotata in borsa.
Le piazze, i luoghi di ritrovo, le feste dei villaggi per  mantenere la comunità mineraria in loco, sono complici di una nuova socialità che integra i rapporti tra ospiti e ospitati.
Non sono rari i matrimoni e i rapporti di amicizia che mescolano le provenienze tra le genti da  Sud a Nord e viceversa. Si amplifica il rispetto reciproco di usi e costumi e la convivenza di lingue diverse (dialetti) unite dallo scambio  interculturale nel fertile terreno della lingua nazionale: l’ italiano.

Alcuni capofamiglia del villaggio minerario Bosco
COGNOME
NOME
PROVENIENZA (?)



Busè
Cazzola
Cincotta
Corsi
Costa
Daiprà
Dall’armi
De Salvo
Difrancesco
Paterniani
Piccichè
 Ramberti
Tomaselli

Tornatore
Turini
Sega
P.I. Carlo
Ing…
P. I. Salvatore
P.I. Marcello
Ing  ….
P.I. Vittorio
P.I. Piero
Ing ….
Dott. Pasquale
Dott. Raimondo
Dott. Lamberto
P. I. Aldo

Ing. …
P. .I. Giuseppe
Ing. …
Caltanissetta
Piazza Arm.(EN)
Toscana
Emilia Romagna
Taibon Agordino (BL)
Agordo(BL)
Serradifalco(CL)
Campania
 ...
Vallada Agordina
 (BL)
Palermo
Massa Marittima
Emilia Romagna

              Giuseppe Cancemi