Aggiungi...


Condividi questo articolo

venerdì 8 giugno 2012

Belluno città splendida! ... E la notte?


PIANO PER IL CONTENIMENTO DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO
Può sembrare stravagante o inutile parlare di inquinamento luminoso, tanto siamo abituati a vivere in mezzo alle pressoché costanti  “luminarie” cittadine - quasi a volere scacciare il buio naturale della notte a favore del giorno - trascurando che  nell’immaginario collettivo l’alternarsi del giorno e della notte scandiscono il nostro ritmo circadiano.
  Il “Piano dell’illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso (PICIL)” - delle, relativamente, recenti norme della l. r. n.17/2009 - la cui richiesta per ottenere contributi va inoltrata alla regione entro il 31 maggio di ogni  anno - all’art. 5  prevede che dopo tre anni, dall’entrata in vigore della legge, i comuni debbono redigere il citato piano.

  L’esigenza che fa ripensare all’illuminazione cittadina in verità la si propone non tanto perché siamo così attenti agli effettivi disturbi che l’illuminazione notturna provoca in ambiti urbani/exraurbani in rapporto alla riflessione della luce sui beni architettonici, storici,  naturali e visione della cupola stellare, ma piuttosto perché mossi da una più accurata gestione in termini economici e revisione dei nuovi parametri illuminotecnici. Il piano è conseguenziale alle precedenti "Norme per la prevenzione dell'inquinamento luminoso",  legge regionale n. 22/97 (oggi abrogata), che può dirsi antesignana in Italia. 

  Belluno, con i quadri elettrici volanti in Piazza dei Martiri, i corpi illuminanti forse non tutti a risparmio energetico,  l’illuminazione stradale per qualità luminosa non adeguata completamente a sicurezza e circolazione e, non ultimo,  il panorama dolomitico sotto le stelle, che forse necessita con urgenza di disporre di un suo piano per favorire ritmi di vita ed equilibri ecologici alle specie animali e vegetali.

  In tempi in cui già le famiglie hanno cominciato a sostituire le proprie fonti di illuminazione per contenere il consumo energetico anche la pubblica amministrazione deve fare la sua parte. Dunque non solo deve porsi obiettivi di economia energetica ma deve anche redigere un piano orientato a contenere l’inquinamento luminoso, armonizzare l’illuminazione con le scelte urbanistiche, tutelare il cielo stellato e i beni paesistici alla luce di tutti gli adempimenti alle norme UNI, CEI e Codice della Strada.

***
Qualche dato nazionale per aiutare a comprendere quanto sia ragionevole pensare di rivedere l'illuminazione esistente.