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sabato 12 luglio 2014

Breve nota sulle nuove emergenze per Caltanissetta



 IL DISAGIO SOCIALE CRESCE
Facciamo tutti qualcosa!

A parte gli obiettivi a breve scadenza nei primi 100 giorni di una città più accogliente che la città si aspetta, le emergenze comunque non possono essere rinviate o disattese. Senza lasciarsi prendere dall'abbraccio mortale del rincorrere i problemi anziché gradatamente risolverli e prevenirli. Peggio ancora l'adagiarsi sul tirare a campare. Le realtà come i bisogni alimentari giornalieri, un tetto per i rifugiati e diseredati, i disagi abitativi gravi e la mancanza di lavoro rimangono una priorità non rinviabile. La città soffre mali endemici aggravati da ulteriori nuove emergenze che hanno bisogno dell'aiuto di tutti. Il volontariato cattolico e laico, i comitati di quartiere e le singole famiglie, persone che possono e vogliono partecipare alla rinascita di una comunità più solidale, hanno l'occasione per spendersi. In Europa, per semplice spirito di solidarietà tra persone che auspicano e agiscono per un mondo meno consumista, hanno cominciato a combattere, per esempio lo spreco, organizzandosi anche come rete, nella raccolta di quel cibo che quotidianamente si butta nella spazzatura per vari motivi. Le aziende di catering, i supermercati, i ristoranti, i panifici, i mercati di frutta e verdura, le mense, etc. sono luoghi che giornalmente smaltiscono cibo in ottime condizioni igieniche e nutrizionali, nella pattumiera. Ecco che una rete organizzata anche informaticamente con raccoglitori di questi avanzi di cibo può funzionare per aiutare le persone disagiate, le quali in città non mancano, e facilitare dall'altro uno smaltimento costoso e per alcuni casi anche inquinante. Di ruderi, di case abbandonate il territorio e la città stessa di Caltanissetta sicuramente ne dispone. Catalogando, organizzandosi e organizzando si possono creare occasioni di lavoro e di aiuto per gli anziani, i rifugiati e comunque per i disagiati in genere. Una pulizia, una rimozione e/o manutenzione degli orpelli infrastrutturali e di arredo, straordinarie, che possono ciclicamente è programmate diventare nel tempo ordinarie, sono uno start potenziale valido prima di tutto per le risorse umane, che può tramutarsi in sicuro volano per una riscossa della città. Un sistema di buoni-lavoro, voucher, può essere messo in atto per avviare un lavoro che non c'è. Piccole attività guidate anche semplici, brevi temporaneamente ma utili a cancellare il degrado più appariscente della città, si possono mettere in "cantiere" con la partecipazione anche di ragazzi over 15, ovviamente tutto, in ossequio alle leggi sul lavoro e particolarmente su quello minorile. Le risorse economiche impiegate in questo modo sono doppiamente utili: da un lato danno dignità, avviano al lavoro e dall'altro rendono consapevoli e partecipi molti di quegli utenti della città da sempre, diciamo, ignari della cosa pubblica e da ora in poi probabilmente sempre più rispettosi di ciò che è di tutti.

Giuseppe Cancemi