IL DISAGIO SOCIALE CRESCE
Facciamo tutti qualcosa!

A
parte gli obiettivi a breve scadenza nei primi 100 giorni di una
città più accogliente che la città si aspetta, le emergenze
comunque non possono essere rinviate o disattese. Senza lasciarsi
prendere dall'abbraccio mortale del rincorrere i problemi anziché
gradatamente risolverli e prevenirli. Peggio ancora l'adagiarsi sul
tirare a campare. Le realtà come i bisogni alimentari giornalieri,
un tetto per i rifugiati e diseredati, i disagi abitativi gravi e la
mancanza di lavoro rimangono una priorità non rinviabile. La città
soffre mali endemici aggravati da ulteriori nuove emergenze che
hanno bisogno dell'aiuto di tutti. Il volontariato cattolico e laico,
i comitati di quartiere e le singole famiglie, persone che possono e
vogliono partecipare alla rinascita di una comunità più solidale,
hanno l'occasione per spendersi. In Europa, per semplice spirito di
solidarietà tra persone che auspicano e agiscono per un mondo meno
consumista, hanno cominciato a combattere, per esempio lo spreco,
organizzandosi anche come rete, nella raccolta di quel cibo che
quotidianamente si butta nella spazzatura per vari motivi. Le aziende
di catering,
i supermercati, i ristoranti, i panifici, i mercati di frutta e
verdura, le mense, etc. sono luoghi che giornalmente smaltiscono cibo
in ottime condizioni igieniche e nutrizionali, nella pattumiera.
Ecco che una rete organizzata anche informaticamente con raccoglitori di
questi avanzi di cibo può funzionare per aiutare le persone
disagiate, le quali in città non mancano, e facilitare dall'altro uno
smaltimento costoso e per alcuni casi anche inquinante. Di ruderi, di
case abbandonate il territorio e la città stessa di Caltanissetta sicuramente ne
dispone. Catalogando, organizzandosi e organizzando si possono creare
occasioni di lavoro e di aiuto per gli anziani, i rifugiati e
comunque per i disagiati in genere. Una pulizia, una rimozione e/o
manutenzione degli orpelli infrastrutturali e di arredo,
straordinarie, che possono ciclicamente è programmate diventare nel
tempo ordinarie, sono uno start
potenziale valido prima di tutto per le risorse umane, che può
tramutarsi in sicuro volano per una riscossa della città. Un sistema
di buoni-lavoro, voucher,
può essere messo in atto per avviare un lavoro che non c'è. Piccole attività guidate anche semplici, brevi temporaneamente ma utili a cancellare il
degrado più appariscente della città, si possono mettere in "cantiere" con la partecipazione anche di ragazzi over
15, ovviamente tutto, in ossequio alle leggi sul lavoro e
particolarmente su quello minorile. Le risorse economiche impiegate
in questo modo sono doppiamente utili: da un lato danno dignità,
avviano al lavoro e dall'altro rendono consapevoli e partecipi molti di quegli
utenti della città da sempre, diciamo, ignari della cosa pubblica e
da ora in poi probabilmente sempre più rispettosi di ciò che è di
tutti.
Giuseppe Cancemi