Finché restano accesi i riflettori su qualcosa che fa discutere, per esempio su un tema cittadino come quello dei “Vulcanelli” di questi giorni, è sintomo di sana democrazia: rende pubblico un confronto che può essere utile alla collettività.
L’Assessore A. Milazzo amministratore
della città di Caltanissetta, saprà meglio di me che l’area dei “Vulcanelli” ha
una storia antica e travagliata. Il toponimo “Terrapelata” che segna il luogo,
riportato sulle mappe che usiamo, è stato ereditato dalla saggia virtù
contadina delle generazioni passate, che sapeva anche ammonire.
I vulcanelli negli “over” richiamano alla memoria un impianto
sportivo in situ, su area appositamente titolata, che è durato pochissimo in
funzione per via del suolo instabile, e un “generoso” indice di edificabilità
(0,2 mc/mq) che, prima dell’ultima revisione generale dell’attuale PRG, aveva
incoraggiato i privati proprietari di terreni agricoli ad edificare. Oggi, l’area
delle maccalube nello strumento urbanistico revisionato, non titola alcuna
delle zone, residenziale.
L’evento parossistico del 2008 (grave
innalzamento e fessurazione del suolo) ci ha avvisati ancora una volta. Abbiamo
visto che “il re è nudo”. Quel suolo rifiuta ogni occupazione edilizia e/o di
intervento di ingegneria naturalistica, e forse, ci suggerisce anche che ogni
spesa per tentare di difendere la staticità dei fabbricati potrebbe essere un
inutile spreco.
Mi dispiace di non avere compreso quale
“zona residenziale” intende titolare a “Parco naturalistico” l’Assessore
Milazzo. La zonizzazione del PRG pubblicato on
line, lungo la via dei Vulcanelli e via Angelo Custode, annovera sei zone titolate
diversamente ma nessuna è residenziale. L’unica
residenzialità del luogo minacciato dalla instabilità tettonica che mi risulta,
è l’insediamento attuale sviluppatosi con un’edilizia che si è diffusa nel
tempo, con due diversi indici di zona agricola.
Riconosco comunque, all’Assessore
Milazzo il merito di una scelta la quale non mi trova contrario, ma che non
cambia la mia valutazione sulla “informativa” dell’Amministrazione attiva,
oggetto di questa mia nota, che continuo a giudicare di marketing politico.