Aggiungi...


Condividi questo articolo

sabato 10 febbraio 2024

BELLUNO: RISPARMIO IDRICO E NON SOLO...

 Il bisogno dell'acqua si fa sempre più pressante per la nota crisi dovuta al riscaldamento globale.

Iniziare a considerare le acque per il loro effettivo uso: agricolo, industriale e civile è il primo passo che bisogna fare verso la riduzione degli sprechi in termini quantitativi e non senza un'attenzione verso i riflessi economici.

Sappiamo che nel mondo 3,6 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua per almeno un mese all'anno e si prevede che questa cifra aumenterà a più di 5 miliardi entro il 2050. 

Il consumo delle acque è vario. L'uso umano ha bisogno necessariamente di una potabilizzazione spinta, diversamente da quelle strettamente irrigue agricole e per le produzioni industriali, le quali, necessitano di purificazione sì ma di convenienza. E già questo semplifica e indica ciò che si può fare per un inderogabile riutilizzo delle acque di un territorio.

Trattenere il più a lungo possibile le acque in generale sulla terraferma, pluviali comprese, è diventata un'esigenza indifferibile. Un possibile rallentamento dei corsi d'acqua anche per evitare piene distruttrici, si ottiene mantenendo in ordine le aree golenali (Lambioi per fare un esempio). Altrettanto utile è anche il ricircolo delle acque potabili già utilizzate, attraverso un'apposita ulteriore circolazione come acque grigie.

Tutti contributi per un avvio verso una ricercata soluzione razionale e valoriale del risparmio idrico.

Per avere un'idea, i Comuni che affrontano i temi legati ai cambiamenti climatici, con l’adattamento dei propri Regolamenti Edilizi, in Italia sono 298.

Anche nella nostra città si può pensare ad una scelta urbanistico-edilizia, per esempio, che affronti attraverso un nuovo Regolamento Edilizio un percorso fattibile, che scelga di applicare alle future ristrutturazioni e nuove costruzioni edilizie. L'introduzione di una seconda circuitazione idrica con raccolta o meno anche delle acque meteoriche è l'uovo di Colombo. Un sistema misto di circolazione dell'acqua potabile la quale, successivamente depurata, si usa come acqua grigia che viene ulteriormente impiegata per altri appositi consumi d'uso civile. Un inizio virtuoso di risparmio idrico che fa bene all'ecologia e all'economia.

Nella scelta del risparmio idrico, fattibile, Belluno ha anche un suo ulteriore vantaggio orografico oltre che panoramico. Nell'affaccio della parte storica della città verso il Fiume Piave, una diversità di quota tra abitato e corso d'acqua, rende immaginabile che si possa ricavare elettricità dalla trasformazione dell'energia cinetica potenziale, posseduta delle acque reflue che si riversano perennemente in quel Fiume.

Altri vantaggi che può apportare il risparmio idrico sono notevoli. Basti pensare che già il trattenere a lungo le acque sulla terraferma solo mediante il riutilizzo, fa diminuire la necessità delle consistenti scorte idriche e produce un indotto economico. Ma più di tutto, vale la pena ricordare che intraprendere la via del risparmio idrico significa, mettere in campo un sostanziale elemento d'approvvigionamento d'acqua. Un qualcosa che con l'innovativa economia circolare apre a nuovi spazi di lavoro, specializzazioni e favorisce le condizioni per un know-how sicuramente anche esportabile.

Giuseppe Cancemi