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mercoledì 30 settembre 2015

AMMINISTRARE: SERVIRE I CITTADINI SENZA ARROGANZA


Umilmente mi permetto di chiosare su quanto ha pronunciato da un autorevole uomo di chiesa, in un momento solenne come la festa del Santo Patrono. Si è voluto ricordare alla comunità tutta, che amministrare significa servire i cittadini senza arroganza. Quasi un avvertimento sul bisogno di dialogo tra Amministrazione in carica e cittadini. Si è dunque voluto dire no alla continua  autocelebrazione del potere, non certo ben accetta a noi poveri amministrati. Insomma, non è passata inosservata, neanche per le alte sfere di solito impegnate per altri compiti,  la tronfiezza della compagine amministrativa che sembra muoversi (o forse rimanere immobile) con  un principale compito: la consegna del silenzio. Silenzio quasi offensivo che tende a snobbare le lamentele di una moltitudine di caltanissettesi, su ciò che fanno gli “addetti ai lavori”. Un atteggiamento che ricorda il marchese del grillo: io so’ io e voi non siete un c….o.
Il politically correct che viene ostentato nel linguaggio: partecipazione, condivisione, trasparenza, sono eufemismi che mascherano la pratica quotidiana tutt’altro che aperta e partecipata.



Chiudersi in una torre d’avorio, comunque, mentre i cittadini fanno salti mortali, non fa bene a nessuno. Allora, per brevità, chiedo al Sindaco ed alla Giunta, se hanno voglia di smentire quello che comincia a diventare un sentire comune,  di comunicare alla città quali azioni hanno in pectore per i prossimi tre anni e mezzo amministrativi per la città.
Per esempio, per l’acqua, il lavoro, il centro storico, la raccolta differenziata, etc.

Giuseppe Cancemi