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domenica 7 aprile 2013

CENTRO STORICO BELLUNO

NO AL PARCHEGGIO IN PIAZZA DUOMO


La città di Belluno, si colloca ogni anno ai primi posti delle graduatorie annuali di vivibilità, anche, per le sue piazze del centro storico. La notizia, che si ritorna a fare circolare e sostare le auto in Piazza Duomo, è un regresso rispetto al passato recente, e non in linea con la cultura urbanistica europea che, tendenzialmente, si adopera per spostare la mobilità verso i mezzi pubblici, il car sharing, le biciclette e comunque orientata a non espandere più i parcheggi specie in centro. La cosa è grave, perché proprio Belluno, con l'avvio del parcheggio Lambioi, aveva diffuso qualche tempo fa un segnale di grande civiltà, citato ed imitato da altre città. Aveva anticipato una scelta da smart city con la messa a disposizione di un piccolo iniziale parco di biciclette, come componente di uno scambio intermodale nella mobilità urbana in centro storico.

Le bici, all'uscita della scala mobile di collegamento con il parcheggio Lambioi non ci sono più e le auto che avevano liberato la piazza Duomo ora sono state lasciate ritornate e vi resteranno. Gli spazi del centro storico che compositivamente completavano l'immagine restituita di una città vivibile, sono ritornate ad essere brulicanti di mezzi a motore moltiplicatori di ogni inquinamento dannoso per uomini e monumenti. La tendenza mercantilistica ad ogni costo del centro storico, testardamente, poco per volta assecondata, si pensa di facilitarla facendo ricomparire la sosta dei mezzi privati. Fare tornare le auto nell'agorà della polis - dove uno sguardo anche fugace ai manufatti, ci ricorda pezzi della storia attraversata dall'umanità che l'ha percorsa - è fare torto ai bellunesi che hanno saputo conservare la città che ci ritroviamo. La semplice toponomastica dell'antica polis dovrebbe indurre ad un certo rispetto almeno del genius loci che aleggia sul centro storico.

I pochi parcheggi in più (25) in piazza Duomo che si vogliono recuperare al pagamento, fanno pensare al precedente abbattimento di alberi in via D'Incà. Anche lì, fuori da ogni logica ancorata all'ecosostenibilità. Per qualche stallo in più si sono abbattuti degli alberi assai più utili. L'operazione parcheggi in centro storico, appare proprio come il voler raschiare il fondo del barile. Ci sembra infine speciosa, la motivazione che a spingere verso i parcheggi in Piazza Duomo siano gli abusi nelle soste. Grave ammissione che lascia presupporre di non saper contrastare il presunto fenomeno di “parcheggio selvaggio” con una adeguata vigilanza.


Di diversa opinione sono molti cittadini che reputano non solo la Piazza Duomo ma tutto il centro storico un'identità storico-culturale da preservare, custodire, tramandare possibilmente integra. E' opinione sempre più diffusa che se si riesce a mantenere una città con il suo centro storico ben conservato e dunque a misura d'uomo con la cultura “si mangia” e si vive - nel rispetto delle generazioni passate, attuali e future - mentre, rimanendo con auto onnipresenti, inquinamenti e relative conseguenze, si vuole perpetuare una tendenza non più sostenibile.

Giuseppe Cancemi