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martedì 21 gennaio 2014

BELLUNO, VIA MEZZATERRA

LAVORI PUBBLICI E PARTECIPAZIONE


L'incontro che il Comune ha tenuto per presentare i lavori che inizieranno a breve in via Mezzaterra, ha avuto luogo tra un pubblico attento ma non molto numeroso. 

Così come annunciato, era rivolto quasi esclusivamente alla categoria dei commercianti di quella via, trascurando l’esistenza dei residenti. La comunicazione aveva per oggetto il cronoprogramma  dei lavori con attenzione verso la mobilità per ridurre al minimo, mentre si lavora, i  disagi di transito. Apparentemente tutto normale, solo un peccatuccio veniale verso i residenti del centro storico. Nell’apparente normalità di un incontro, invece, si cela tutta la debolezza politica di un rapporto tra P. A. e cittadino. Da parte dell’Amministrazione attiva, con un simile incontro, si è voluto intanto assolvere ogni obbligo di democrazia trasparente e partecipata. Ma così non è. Trasparenza e partecipazione vogliono, invece, che gli elaborati prodotti per interventi (siano essi macro oppure micro) sul territorio, vengano condivisi. Una bacheca virtuale in internet, in questo caso per esempio, poteva utilmente e modernamente assolvere a tale compito. Possibilmente, con una preparazione visibile e aperta a suggerimenti e apporti. Anche una progettazione apparentemente semplice che riguarda la lastricatura di una via, ha elementi da condividere che possono essere socializzati per una migliore riuscita. Una pur semplice strada in centro storico e in pendenza, per giunta, presenta dei vincoli che sicuramente sono stati affrontati e risolti ma senza “ascolto” ed eventuale apporto di conoscenze utili. Lo ricordo per me stesso, l’essere strada di centro storico pone qualche limite nelle scelte di materiale, di tecniche e di ambientazione. Così come anche la pendenza, obbliga scelte di parziale assorbimento, rallentamento e adeguato smaltimento fognario dello scorrimento superficiale, specie nelle massime piene pluviali. Tutto, in un quadro generale che progetta per  il territorio, la città, il quartiere... il tratto di strada.

Non è la prima volta che tutto ciò che si fa in centro storico abbia per referenti solo i commercianti, quasi che i residenti non esistano. Eppure, un centro storico senza residenti è un centro storico morto. Il presidio dei cittadini che lo abitano oltre che a salvaguardarlo dal decadimento, dall’abbandono supportano anche il commercio. Costituiscono lo “zoccolo duro” dello spendere e degli acquisti.
Il Comune ascolti, abbia più spirito di servizio, più rispetto per gli abitanti del centro storico, insomma, più attenzione per i cittadini, più coraggio per aprirsi ad una politica della vivibilità che sia più coinvolgente e partecipata  e meno inerzialmente burocratica.


Giuseppe Cancemi