LE INDICAZIONI TURISTICHE RICHIEDONO MAGGIORE ATTENZIONE NELLA COLLOCAZIONE E PRINCIPALMENTE IN QUELLO CHE VOGLIONO COMUNICARE
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"Palina" assediata dagli sbarramenti |
Ricordo che ancor prima di questa
collocazione di “paline” in centro storico, esistevano segni sui
marciapiedi come frecce e cerchietti numerati, in vari colori, di
dubbia utilità turistica allo scopo. Quest'ultima rappresentazione
visiva ad altezza d'uomo, invece materializza, con il citato volume
geometrico, la guida dei 5 percorsi diciamo: "consigliati".
Obiettivamente non si può non dire che l'introduzione di queste
“paline” confligge con l'estetica della città antica, per la
foggia e per il suo stesso materiale. Non meno criticabili appaiono
la collocazione che non è delle migliori ma, soprattutto, l'oggetto
della comunicazione non semplice e ancor meno intuitivo. Vero è che
tutto può essere opinabile, ma la forma, il materiale, le cartine
topografiche e persino la collocazione non esprimono né un design
ricercato del totem turistico (e non palina), né la sapiente
collocazione, e neanche una facile lettura dei percorsi.
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"Palina" bi-facciale poco distante dall'inferriata. |
Senza volere essere pignolo dico
soltanto che, per esempio, in ogni postazione non è chiaro il punto
dove si trova in quel momento chi legge. Bastava rifarsi al sistema
usato dalla protezione civile: "tu sei qui" e il segno
relativo. Per avvalorare ulteriormente quanto asserito, basta
guardare anche alcune di queste “paline” per verticalità e
orientamento della collocazione rispetto al contesto urbano che si
vuole mostrare.
Insomma, penso che il centro storico di
Belluno ha un suo genius loci che deve sempre essere
rispettato. La progettualità, specie in detto luogo non può e non
deve essere solo in funzione dell'oggetto fine a se stesso e basta.
Ciò di cui deve principalmente occuparsi sono: la irrinunciabile
funzionalità, una ricercata forma, l'opportuna scelta dei
materiali, il luogo di posizionamento e le modalità di collocazione,
infine per ultima, ma non l'ultima, dell'ambientazione. Solo così
non si corre il rischio che con le introduzioni di nuovi arredi
urbani si collochino eventuali non richiesti orpelli.
Giuseppe Cancemi