RECUPERO DEL CENTRO STORICO PER UNA
CITTÀ DEI CITTADINI
La cultura del
nuovo a tutti i costi, finora è prevalsa sulla conservazione e sul mantenimento
dei residenti in condizioni di dignitosa mista convivenza. L'ultima trovata
della "grande piazza" è un bluff che muove da una logica
deleteria praticata in assenza di progettualità di medio e lungo respiro e di
coraggio politico: esiste un finanziamento per ... chiediamolo e realizziamo
l’opera! Specie se non incomoda alcuno (come nel nostro caso).
Siamo in grande ritardo per un serio recupero del
centro storico, ma non tutto è perduto. L'Ente Comune deve avere il coraggio di
programmare, progettare e gestire passo passo
interventi leggeri di recupero a partire dal patrimonio comunale, in
aiuto e con il contributo lavorativo delle fasce più deboli di residenti del
centro storico e non. Aprire cantieri,
con patti ad ampia partecipazione e condivisione è la via maestra. Sindacati,
scuola edile, I.A.C.P., confindustria, privati investitori, ecc. sono gli interlocutori che, con il Comune,
possono rilanciare il settore edilizio, diversamente dal solito modo espansivo
con nuove costruzioni. Questa volta la sfida deve essere risolutiva. Il
rinnovo, a partire da adesso, deve diventare ciclico sullo stock edilizio
pubblico e privato esistente. In questo modo si hanno non pochi vantaggi, vedi:
stabilizzazione della mano d'opera e delle imprese, risparmio di suolo e dei
costi d'urbanizzazione, un'immagine del centro storico rappresentativa,
dell'umanità che l'ha attraversata in tempi remoti, e di dignità.
Il Comune cominci con il censire il suo patrimonio
edilizio effettivo che può diventare abitativo e renda pubblici i dati. Affidi
al suo ufficio urbanistico e allo
I.A.C.P. la redazione di un programma di
restauro edilizio-urbanistico; chieda agli altri Enti territoriali come
intendono partecipare; espliciti con quali incentivi intende incoraggiare le
iniziative edilizie private di manutenzione, prevalentemente.
Si può partire infine, alla ricerca di risorse
economiche che corroborino l'inizio di un così ambizioso progetto di nuova
politica urbanistica che, anche se dai tempi lunghi, può fare da volano allo
sviluppo sociale ed economico di cui Caltanissetta ha urgente bisogno.