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giovedì 9 aprile 2015

Disneyland o centro commerciale dei poveri?

LA CARICA DEI 5000

Il centro storico non è disneyland e neanche il centro commerciale dei poveri. Piuttosto rappresenta l'anima, la cultura, la storia del genius loci, la traccia tangibile delle generazioni che l'hanno attraversato e il contesto della generazione in itinere. Eppure, non sembra bastare che tutti i fine settimana ci si lamenti di atti vandalici, inquinamento acustico e abbandono di rifiuti in ogni luogo. Anzi, ci si preoccupa di tanto in tanto di fare qualche “iniezione” di inquinamento atmosferico e acustico supplementare. Domenica ci saranno 5000 moto in piazza da (sic!) “benedire”.


Giustamente il Sindaco, rivolgendosi all'opposizione, manda a dire che vuole discutere di temi e non di “poltrone”. Vero! Poco e niente interessano ai cittadini gli “avvitamenti” su temi e problemi sempre di assetto, di piccole strategie di singoli, di minuscoli gruppi e di partito. Ci si dovrebbe ricordare, sempre, che la delega a governare data dagli elettori non può essere barattata come merce di scambio. Per primi gli abitanti del centro di Belluno, da tempo avvertono i disagi appena accennati ma anche come il cuore della città si stia lentamente degradando. Molti marciapiedi sono sconnessi, le piante esistenti pian piano si vanno diradando per gli annuali abbattimenti che finiscono col fare posto ai parcheggi. Via via si sta assecondando anche una tendenza che fa crescere il contingente di auto stanziali e circolanti nelle principali aree storiche della città, mentre il parcheggio Lambioi resta quasi sempre vuoto.
I temi su cui riflettere non mancano. A breve, per esempio, perché i “bolidi da ammirare” debbono essere mostrati in piazza dei Martiri e in via Loreto e non nello spazioso parcheggio Lambioi?
L'inquinamento, non è solo quello atmosferico ma anche quello più sottile spaziale e cromatico. Il caos tecnologico non va d'accordo con lo sfondo storico e i vari inquinanti come benzene, monossido e biossido di carbonio, etc. disseminati. E neanche con la salute pubblica!

Mi chiedo e chiedo agli amministratori, a proposito di candidatura della città di Belluno a smart city, a quale di questi fattori smart: economy, people, governance, mobility, environment, living appartiene questa manifestazione a base di gas di scarico e rumore? O forse quest'ultimi non vanno contabilizzati perché sono solo inevitabili “danni collaterali”?
Per concludere, sui temi che andrebbero affrontati per il medio e lungo termine, a solo scopo indicativo me ne vengono in mente alcuni. Il verde degli alberi, per primo, che annualmente diminuisce ad opera delle ferite delle capitozzature selvagge, senza alcun risarcimento (come promesso anni fa da altra amministrazione). Non meno degno di attenzione è lo spopolamento della città e in particolare del centro storico affiancato da una contemporanea assurda invenzione di nuovi volumi edificabili. E infine, per ultimo, ma non l'ultimo, penso al tema dimenticato che riguarda il le progettate modifiche della piazza dei Martiri non compatibili con i segni della storia.
Forse, mi rivolgo agli Amministratori della città, una generale revisione di quanto accennato nei temi ricordati andrebbe fatta, ma con molta umiltà e senso di servizio al “cittadino sovrano”.


Giuseppe Cancemi