I cartelli stradali di divieto sono sempre osservati dagli automobilisti?
Per chi vuole guidare l’auto in
modo sicuro e nel rispetto della segnaletica stradale, deve fare i conti con
una selva di cartelli non sempre aggiornati per quelle che sono le reali
esigenze del nastro stradale, delle località attraversate, e con gli altri
automobilisti che dalle segnalazioni stradali interessa solo il poter evitare
una multa in automatico. Per esempio, percorrere la SR203 lungo la Valle
del Cordevole è un continuo accelerare
decelerare e spesso non senza improperi che non senti ma decifri dallo specchietto
retrovisore, per le agitazioni di chi segue, il quale, con molta probabilità, non
sta rispettando la distanza di sicurezza ed è quasi attaccato al tuo paraurti
posteriore.
SR203 - Segnale ricorrente |
La quasi continuità degli abitati
lungo le strade extraurbane che ha seguito lo sviluppo motoristico del nostro
Paese, in un susseguirsi di insediamenti anche minimi, di poche case, è quello
che ha fatto sorgere la mole di cartelli stradali che ci dicono di rallentare,
di poter riprendere la velocità di crociera scelta, di ri-rallentare e così
via. Tutto normale se non ci si accorgesse di incontrare un certo numero di
cartelli stradali o dimenticati da chissà quali interventi in loco o
assurdamente comunque posti, e che regolarmente vengono trasgrediti. Chi
eventualmente, come me, pensa di rispettarli a tutti i costi si sarà trovato,
appena la strada lo permette ma la segnaletica orizzontale non sempre, ad
essere sorpassato da automobilisti che ti comunicano con gestacci la loro
insofferenza per quel tuo rallentare in rispetto della segnaletica stradale. In
compenso, però, spesso quando incroci
questi stessi automobilisti e
vedi che lampeggiano con i proiettori vogliono segnalarti, e puoi esserne certo,
che hanno incrociato la polizia o i carabinieri e vogliono farti una cortesia. Secondo
loro, un gesto di solidarietà fra automobilisti (sic!).
Se gli automobilisti non
migliorano nel rispetto delle regole stradali non sempre è colpa loro. Un
esempio per tutti, proprio lungo la SR203, subito dopo l’abitato di Peron, con
strada ben visibile e sempre senza un’anima in vista si incontra un cartello che
limita la velocità a 50 km/h (senza un’apparente ragione) e tant’è che non
viene osservato da nessuno. Come questo se ne incontrano anche altri, anch’essi
incongruenti, che non permettono una
velocità di crociera accettabile, per un flusso automobilistico scorrevole
spesso turistico, su un percorso stradale decisamente buono. Voglio dire che se
il rispetto dei divieti viene disatteso è segno che proprio i cartelli assurdi
inducono a trasgredire e ne fanno una pericolosa abitudine che viene estesa
anche ad altre segnalazioni stradali di divieti ed obblighi ugualmente cogenti.
I Comuni e gli abitati
attraversati dalla SR203 oltre a preavvisare con cartelli di divieto, hanno
incrementato la segnaletica con avvisi di rilevamento elettronico della
velocità e cominciano ad attrezzarsi con rilevatori d’infrazione automatici, in
posti che consentono benissimo la eventuale contestazione d’infrazione e
dunque, forse, in contrasto con la recentissima sentenza della Cassazione che
limita l’automatismo dell’infrazione. In buona sostanza, forse, è tempo che si faccia
una necessaria rivisitazione di tutta la segnaletica stradale del bellunese intesa
ad agevolare la mobilità principale estentendola
magari a tutte le altre linee di traffico che collegano la pianura alla
montagna.
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Un giornale locale di oggi 21/1/2012 titola un articolo così:
I bellunesi sono troppo veloci alla guida
confermando quanto da me rilevato qualche tempo fa nel pezzo che precede.
Dai rilevamenti, multati dalla polizia locale, emerge che nel bellunese alcuni (non pochi direi) non rispettano il codice della strada, specie per quanto attiene alla velocità.