L’attenzione
che deve avere la proposta di un nuovo insediamento commerciale, per
il Comune non può che essere massima, perché offerta di lavoro,
fonte di reddito, ricchezza del territorio. Ma non vanno trascurati
gli eventuali effetti che tale nuovo insediamento può produrre.
A
lume di naso, già l’affollato asse viario in prossimità del luogo
destinato ad una nuova attività, la quale si sa, muoverà e attirerà
nuovo traffico, nell’interesse per primo dei residenti, ci si
doveva muovere in termini di tutela della loro salute. L’aumento di
emissioni inquinanti, direttamente proporzionale all’ulteriore
mobilità, nonché di rallentamento dei mezzi di trasporto dato dalla
rotatoria, avrebbe dovuto far pensare ad una misurazione in loco,
delle attuali emissioni in atmosfera delle combustioni fisse e in
movimento.
Nella
premessa che tratta la modifica della destinazione, il motivo della
messa
in sicurezza
che si lega con il progettato fabbricato, fa pensare a un qualche
“pericolo” da scongiurare che insorgerebbe a seguito di tale
insediamento. Con molta probabilità, tale timore, viene visto dal
solo aumento della circolazione stradale. Un prevedibile
sovraccarico dell’asse stradale (via Vittorio Veneto) di cui se ne
può condividere la percezione, ma la soluzione progettuale di una
rotatoria,
avrebbe dovuto dotarsi, per questo, di una attenta analisi dei flussi
di traffico, che manca.
Nella RELAZIONE ILLUSTRATIVA ED ELABORATO GRAFICO DI MODIFICA, qualche particolare come quello di pag.6 di 9, al punto: “6. Fattibilità dell’intervento sotto l’aspetto urbanistico” desta una qualche perplessità nella comunicazione, che appare abbondante nel sottolineare il sostegno alla necessità di di modifica della Z.T.O. F, trascurando i risvolti di tutela dell’esistente assetto, che possono emergere con il nuovo insediamento.
Nella
parte che cita l’art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG:
“...con
la conseguente possibilità di modifica delle attuali destinazioni
con Delibera del Consiglio Comunale”
ci si dimentica dell’importante completamento nella parte
finale:“...
assicurando i principi informatori del PRG stesso”
di quell’articolo.
E
quali sono questi “principi
informatori”
nel nostro caso, se non quelli di salvaguardia degli standard
residenziali?
Curioso
risulta anche il contrasto letterale del citato art. 24, comma 2bis
della L. R. 27/2003, per il quale, l’approvazione/autorizzazione di
opere pubbliche o di pubblica utilità”... il provvedimento
costituisce VARIANTE...”,
mentre il più volte citato art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione
del PRG ne differisce asserendo: “...senza
comportare variante...”
Nella
fattispecie, non si comprende quanto possa essere necessaria una
rotatoria per il nuovo insediamento. Il prezzo appare alto. Vengono
eliminate aiuole e alberi, parcheggi e uno spazio di aggregazione
sociale (Piazza De Luca). Quest’ultimo già configurato da tempo
esteticamente per il luogo il quale, in termini architettonici
apprezzato o no, ha avuto un suo costo economico. Anche per semplici
motivi di spreco, suppongo, che
la Corte dei Conti, noni si sia mai mostrata favorevole per tali
decisioni.
Nel
merito dell’allegato grafico, le linee di contorno dei confini
di zona C
e di zona
F,
che separano le aree non sono visibili. La necessità di rimarcare i
confini dello zoning, tra le zone C ed F, come per tutte le altre
zone, serve per stabilire al momento della progettazione dei piani
per i nostri complessi insediativi, il numero degli abitanti utile,
per calcolare e dimensionare.
Nella
zonizzazione comunale, obbligatoria, La zona F
prevede 17,50 mq/ab per attrezzature
di interesse generale.
La
zona C, detta di espansione
residenziale,
le dotazioni standard sono di 18,00 mq/ab.
Nel
nostro caso, gli elaborati di progetto relativi allo zoning,
mostrano il prima e il dopo modifica del PRG senza una legenda, e con
una linea, forse, di zonizzazione però aperta, perché troncata da
esigenze di stampa, che non dice quant'è l'area interessata.
![]() |
CT GPS - Fa parte dei 13.000 punti geodetici segnati nell'attuale rete viaria italiana |
Un
semplice controllo numerico, come il conto della serva, con i dati
riportati nella già citata pagina 6 di 9, evidenzia una certa
difficoltà a capire cosa vogliono significare quei numeri sia di
PRG che di progetto. Se prendiamo la voce di verde
pubblico
a cui viene attribuita al PRG un valore della superficie di 625,00
mq,
sapendo che
il minimo per parchi urbani e territoriali in zona
F è di 15,00 mq/ab per
legge, il rapporto tra superficie assegnata e superficie per abitante
mi dà un riferimento calcolato di 41 abitanti in zona.
È
possibile un tale numero in quella zona dove un paio di condomini già
superano le centinaia di persone?
Nel
testo, la
finalità pubblica della
proposta opera,
che
si vuole giustificare con una riqualificazione
delle
infrastrutture
a difesa delle utenze
deboli, spiegata
nei suoi punti da a) ad f), sono accomodamenti del tratto pedonale e
di attraversamento stradale poco significativi, di quasi
manutenzione, che con
l’intervento
c’entrano poco o nulla.
L’effetto
della sola parola “riqualificazione”,
forse, isolato per un riflesso condizionato per un uso intensivo
negli ultimi tempi in fatto di città, riesce ad evocare una
suggestiva acquisizione riferita a qualità
e sicurezza dell'abitare sia dal punto di vista sociale che
ambientale, in particolare nelle periferie più degradate. Ma non
c’entra neppure questo!
Una
rotatoria nelle condizioni in cui si trova quella porzione urbana
della S.S. 50 appare, senza uno studio attento, come si diceva, solo
funzionale alla proprietà privata da insediare. È carente oltre che
dei dati di traffico e d’inquinamento anche di quelle verifiche
urbanistiche, riguardanti le quantità delle dotazioni minime,
previste dagli standard residenziali delle zone omogenee, richieste
dal D. I. 1444/68. Eppoi, senza volere entrare nel merito del
fabbricato che si dovrebbe andare ad insediare, a giudicare di come
il commercio stia cambiando, la questione degli insediamenti
specialmente commerciali, meriterebbe da parte di un Comune, ben
altri approfondimenti di distribuzione sul territorio, che non di un
accomodante parere favorevole.
Giuseppe
Cancemi