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sabato 29 febbraio 2020

ROTATORIA SULLA STRADA STATALE N. 50


L’attenzione che deve avere la proposta di un nuovo insediamento commerciale, per il Comune non può che essere massima, perché offerta di lavoro, fonte di reddito, ricchezza del territorio. Ma non vanno trascurati gli eventuali effetti che tale nuovo insediamento può produrre.
A lume di naso, già l’affollato asse viario in prossimità del luogo destinato ad una nuova attività, la quale si sa, muoverà e attirerà nuovo traffico, nell’interesse per primo dei residenti, ci si doveva muovere in termini di tutela della loro salute. L’aumento di emissioni inquinanti, direttamente proporzionale all’ulteriore mobilità, nonché di rallentamento dei mezzi di trasporto dato dalla rotatoria, avrebbe dovuto far pensare ad una misurazione in loco, delle attuali emissioni in atmosfera delle combustioni fisse e in movimento.
Nella premessa che tratta la modifica della destinazione, il motivo della messa in sicurezza che si lega con il progettato fabbricato, fa pensare a un qualche “pericolo” da scongiurare che insorgerebbe a seguito di tale insediamento. Con molta probabilità, tale timore, viene visto dal solo aumento della circolazione stradale. Un prevedibile sovraccarico dell’asse stradale (via Vittorio Veneto) di cui se ne può condividere la percezione, ma la soluzione progettuale di una rotatoria, avrebbe dovuto dotarsi, per questo, di una attenta analisi dei flussi di traffico, che manca.


Nella RELAZIONE ILLUSTRATIVA ED ELABORATO GRAFICO DI MODIFICA, qualche particolare come quello di pag.6 di 9, al punto: “6. Fattibilità dell’intervento sotto l’aspetto urbanistico” desta una qualche perplessità nella comunicazione, che appare abbondante nel sottolineare il sostegno alla necessità di di modifica della Z.T.O. F, trascurando i risvolti di tutela dell’esistente assetto, che possono emergere con il nuovo insediamento.
Nella parte che cita l’art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG: “...con la conseguente possibilità di modifica delle attuali destinazioni con Delibera del Consiglio Comunale” ci si dimentica dell’importante completamento nella parte finale:“... assicurando i principi informatori del PRG stesso” di quell’articolo.
E quali sono questi “principi informatori” nel nostro caso, se non quelli di salvaguardia degli standard residenziali?
Curioso risulta anche il contrasto letterale del citato art. 24, comma 2bis della L. R. 27/2003, per il quale, l’approvazione/autorizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità”... il provvedimento costituisce VARIANTE...”, mentre il più volte citato art. 7 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG ne differisce asserendo: “...senza comportare variante...”

Nella fattispecie, non si comprende quanto possa essere necessaria una rotatoria per il nuovo insediamento. Il prezzo appare alto. Vengono eliminate aiuole e alberi, parcheggi e uno spazio di aggregazione sociale (Piazza De Luca). Quest’ultimo già configurato da tempo esteticamente per il luogo il quale, in termini architettonici apprezzato o no, ha avuto un suo costo economico. Anche per semplici motivi di spreco, suppongo, che la Corte dei Conti, noni si sia mai mostrata favorevole per tali decisioni.


Nel merito dell’allegato grafico, le linee di contorno dei confini di zona C e di zona F, che separano le aree non sono visibili. La necessità di rimarcare i confini dello zoning, tra le zone C ed F, come per tutte le altre zone, serve per stabilire al momento della progettazione dei piani per i nostri complessi insediativi, il numero degli abitanti utile, per calcolare e dimensionare.
Nella zonizzazione comunale, obbligatoria, La zona F prevede 17,50 mq/ab per attrezzature di interesse generale. La zona C, detta di espansione residenziale, le dotazioni standard sono di 18,00 mq/ab.
Nel nostro caso, gli elaborati di progetto relativi allo zoning, mostrano il prima e il dopo modifica del PRG senza una legenda, e con una linea, forse, di zonizzazione però aperta, perché troncata da esigenze di stampa, che non dice quant'è l'area interessata.

CT GPS - Fa parte dei 13.000 punti geodetici segnati nell'attuale rete viaria italiana
Un semplice controllo numerico, come il conto della serva, con i dati riportati nella già citata pagina 6 di 9, evidenzia una certa difficoltà a capire cosa vogliono significare quei numeri sia di PRG che di progetto. Se prendiamo la voce di verde pubblico a cui viene attribuita al PRG un valore della superficie di 625,00 mq, sapendo che il minimo per parchi urbani e territoriali in zona F è di 15,00 mq/ab per legge, il rapporto tra superficie assegnata e superficie per abitante mi dà un riferimento calcolato di 41 abitanti in zona.

È possibile un tale numero in quella zona dove un paio di condomini già superano le centinaia di persone?
Nel testo, la finalità pubblica della proposta opera, che si vuole giustificare con una riqualificazione delle infrastrutture a difesa delle utenze deboli, spiegata nei suoi punti da a) ad f), sono accomodamenti del tratto pedonale e di attraversamento stradale poco significativi, di quasi manutenzione, che con l’intervento c’entrano poco o nulla.
L’effetto della sola parola “riqualificazione”, forse, isolato per un riflesso condizionato per un uso intensivo negli ultimi tempi in fatto di città, riesce ad evocare una suggestiva acquisizione riferita a qualità e sicurezza dell'abitare sia dal punto di vista sociale che ambientale, in particolare nelle periferie più degradate. Ma non c’entra neppure questo!

Una rotatoria nelle condizioni in cui si trova quella porzione urbana della S.S. 50 appare, senza uno studio attento, come si diceva, solo funzionale alla proprietà privata da insediare. È carente oltre che dei dati di traffico e d’inquinamento anche di quelle verifiche urbanistiche, riguardanti le quantità delle dotazioni minime, previste dagli standard residenziali delle zone omogenee, richieste dal D. I. 1444/68. Eppoi, senza volere entrare nel merito del fabbricato che si dovrebbe andare ad insediare, a giudicare di come il commercio stia cambiando, la questione degli insediamenti specialmente commerciali, meriterebbe da parte di un Comune, ben altri approfondimenti di distribuzione sul territorio, che non di un accomodante parere favorevole.

Giuseppe Cancemi