Noi, che ci
riconosciamo nella Costituzione nata dalla Resistenza, ora messa in discussione
per “interessi di bottega”.
Noi, che per l’espressione: “fatta l’Italia bisogna fare gli italiani” si pensava fosse semplicemente
una frase storica.
Noi, che fino a pochi anni fa ci sentivamo tutti uguali in doveri e diritti e tutelati dalla Carta
costituzionale.
Noi, del Sud, che a chi parlava in modo meno duro, ritenuto
più forbito, lo definivamo: “continentale”.
Noi, che il lavoro in continente lo immaginavamo da Roma in
su.
Noi, che conoscevamo geograficamente la pianura padana ma mai
avremmo immaginato l’esistenza di una “padania”
e degli italiani che si dicono “padani”.
Noi, o meglio alcuni di noi, che all’ottusa difesa dei
privilegi e della ricchezza locale di altri italiani, contrappongono la stessa
stupida chiusura localistica con un rimpianto da sudditanza borbonica o rivendicando un mancato separatismo.
Noi, che nati in terra italiana non ricca e a volte matrigna,
mai ci saremmo sognati di considerare i più sfortunati immigrati o altri come
noi meridionali, zavorra.
…