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sabato 17 settembre 2011

Celebrazione 150° Unità d'Italia


A proposito della celebrazione dell’Unità d’Italia…

Noi, che ci riconosciamo nella Costituzione nata dalla Resistenza, ora messa in discussione per “interessi di bottega”.

Noi, che per l’espressione: “fatta l’Italia bisogna fare gli italiani” si pensava fosse semplicemente una frase storica. 

Noi, che fino a pochi anni fa ci sentivamo tutti uguali  in doveri e diritti e tutelati dalla Carta costituzionale.

Noi, del Sud, che a chi parlava in modo meno duro, ritenuto più forbito, lo definivamo: “continentale”.

Noi, che il lavoro in continente lo immaginavamo da Roma in su.

Noi, che conoscevamo geograficamente la pianura padana ma mai avremmo immaginato l’esistenza di una “padania” e degli italiani che si dicono “padani”.

Noi, o meglio alcuni di noi, che all’ottusa difesa dei privilegi e della ricchezza locale di altri italiani, contrappongono la stessa stupida chiusura localistica con un rimpianto da sudditanza borbonica o  rivendicando un mancato separatismo.

Noi, che nati in terra italiana non ricca e a volte matrigna, mai ci saremmo sognati di considerare i più sfortunati immigrati o altri come noi meridionali, zavorra.