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giovedì 9 agosto 2012

Energia verde


Regolamento edilizio e RISPARMIO ENERGETICO

Le fonti rinnovabili in Italia sono in aumento costante, grazie soprattutto alla volontà degli amministratori locali favorevoli ad investire e sviluppare le tecnologie legate alla produzione di green energy.






I comuni virtuosi in Italia non sono numerosi. Sono più presenti nel Nord Italia, capofila il Trentino Alto Adige, ma  iniziano a comparire anche al Sud, dove in alcune realtà emergono per l’autosufficienza al 100% nella produzione di energia elettrica.
In materia di sostenibilità, 855 Comuni individuati nel rapporto di Legambiente e Cresme, mediante l’ONRE (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico), sono in regola con le direttive per il risparmio energetico ed hanno esitato norme comunali apposite.


Il regolamento edilizio di questi Comuni è stato integrato con articoli orientati al risparmio energetico ad alla tutela dell’ambiente mediante il criterio dell’ottimizzazione delle prestazioni energetiche degli edifici e della massimizzazione del benessere abitativo di quest’ultimi.
Manca forse in questa eco-sostenibilità il riferimento di un preciso quadro nazionale a partire dal regolamento edilizio comunale. Necessita dunque, una nuova fase che possa fare superare lo spontaneismo locale, attraverso una strategia globale che metta d’accordo tutti i variopinti regolamenti edilizi nazionali.
Un primo segno nella legislazione italiana sta nel decreto 3 marzo 2011, n. 28 il quale prevede, dal 1° giugno  2012, che ogni nuovo edificio dovrà produrre con fonti rinnovabili il 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria oltre al 20% per il riscaldamento ed il raffrescamento. Mentre per la parte elettrica la potenza degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati è calcolata in base alla superficie dell’abitazione.
Per essere sicuri che non si avvii una nuova regolamentazione che differenzi ulteriormente  le già diversificate realtà territoriali, serve comunque una condivisione diffusa di comuni  Linee guida per la redazione di un Regolamento edilizio tipo, nuovo.

Giuseppe Cancemi