Nell'annunciata
potatura, il Comune si ricordi del patto dei Sindaci
(riduzione
dell'anidride carbonica)
La questione degli alberi non è solo locale e Italia Nostra se n'è accorta. |
Ci
risiamo. Ogni anno il Comune, comunica il consueto taglio degli
alberi presentandolo come potatura, diventata oramai anche abbondante
capitozzatura tout
court,
come giustificato intervento di manutenzione del verde cittadino. Via
Tiziano Vecellio, nella comunicazione ufficiale del Comune, viene
indicata anche come luogo per una revisione della “salute” degli
alberi e una “messa in sicurezza”, che potrebbe significare,
anzi significa: taglio delle malcapitate piante che risulteranno non
“sane” e/o non “sicure”. A costo di fare “peccato”, come
diceva Andreotti: “quando si pensa male spesso si indovina”,
questi annuali tagli a noi sembrano contraddire la legge n. 10/2013
che si richiama al protocollo di Kyoto per la qualità dell'aria.
L'importante funzione naturale e decorativa che svolgono gli alberi,
ha sicuramente un costo ma la ricaduta in benefici è alta. La
vivibilità in termini di ossigeno e l'immagine del verde che arreda,
sono elementi che mantengono alti salubrità e profilo della città.
Ricordo
all'occorrenza, che Belluno non ha, per esempio, ancora fatto il
censimento degli alberi monumentali e la Regione non si è ancora
attivata con i suoi poteri sostitutivi, al fine di garantire la
tutela delle essenze monumentali in loco.
Temiamo
che Belluno, di questo passo, anno dopo anno sta perdendo la sua
identità di città giardino (niente a che vedere col pensiero di Howard delle "Garden city"). E allora viene il sospetto che è già
stato avanzato da tempo: non sarà che con l'abbattimento sistematico
degli alberi si vuole ridurre nel bilancio comunale la relativa spesa
della manutenzione?
Sarà
scelta economica di una qualche valenza, ma non certamente una scelta
di “salute” e di mantenimento del complessivo decoro urbano, per
i cittadini.
Giuseppe
Cancemi