Tra sei mesi o più,
poco importa, avremo il museo della zolfara. Leggo che la struttura ospiterà
una importante museo mineralogico, paleontologico e della zolfara con
un’esposizione permanente dedicata alla tecnologia mineraria per l’estrazione
dello zolfo in Sicilia. Una struttura la cui impronta che si vuole ripercorrere
resterebbe di tipo scientifico-geologica, tecnica e tecnologica. A parer mio
assai riduttiva nei confronti dell'umanità che ha attraversato quel periodo.
Penso all'industrialismo ottocentesco siciliano e nisseno, in particolare, il
quale con la sua economia, non più solo primaria, proiettava nella città nuova
luce.
La parte materiale sintetizzava nel centro storico la cultura mittel
europea dell’abitare (spazi di vita collettiva, palazzi e arredi urbani), delle
prime conquiste nei diritti dei lavoratori ma, soprattutto, per la parte spirituale,
esprimeva una forte vocazione che trovava nei riti religiosi e negli oggetti di devozione un
culto unico. Insomma, ritengo che in una storicizzazione museale si debba
ospitare una ricostruzione il più possibile a 360 gradi.
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Renato Guttuso - La zolfara |
Giuseppe Cancemi
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