Egregio Direttore, ma veramente non
si può fare niente per migliorare la fruizione dei servizi offerti dall’ULSS, a tutto vantaggio delle casse e
principalmente dell’utenza?
In un’altra
mia lettera alla stampa ho accennato ad una ridondanza delle informazioni e ad
alcuni passaggi che possono essere “saltati” nel percorso che conduce ad una
prestazione sanitaria. Provo ora ad esemplificarne uno, vissuto di recente, per
averne lei contezza.
Alla
conclusione del protocollo di un intervento di cataratta, a mio giudizio da
profano, ineccepibile, con la visita di controllo dopo i previsti 40-45 giorni,
la prescrizione rilasciatami, prevedeva un esame OCT ed una nuova visita di
controllo entro 6 mesi. Come le risulterà, per fare il citato esame e la conseguente
visita oculistica, bisogna andare dal medico di famiglia per poter prenotare
entrambe le richieste stabilite dallo specialista. Le prenotazioni, secondo i
tempi di attesa a me assegnati, sono stati: 11 mesi per l’OCT e 6 mesi per la
visita oculistica. Risulta evidente che, nel caso, l’intervallo previsto per l’esame
clinico, diversamente da una tempistica logica, si prolunga di parecchi mesi
oltre la visita di controllo. La contraddizione di questo abbinamento nelle
attese la dice lunga di per se e non solo. La ricerca di conciliare le esigenze
espresse dal sanitario, comporta un ripetere di azioni e relativo onere che non
giova a nessuno ma anzi esprime una disfunzione del servizio.
Ciò detto,
provo ad osservare che, se la necessità dettava al controllo oculistico quel
tempo, quegli esami e un nuovo ricontrollo, cosa più semplice ed economica in
senso lato, non poteva allora essere la richiesta di esame e visita, per così
dire, inoltrata “d’ufficio”?
Affinché il fatto
singolo non venga letto come insignificante, nell’insieme dei casi giornalmente andati a buon fine, mi
permetto di dire che, comunque, i vari servizi dell’USLL sono percorsi ad ostacoli semplificabili, e casi come quello
citato non rappresentano un’eccezione, anzi, costituiscono forse la punta di un
iceberg fatto di una burocrazia che
non sa rinnovarsi.
Allora,
sommessamente chiederei, ma l’ULSS di
Belluno dispone di uno staff professionale che si occupa, per esempio, di
analisi dei flussi di dati, di procedure e di processi informatici e gestionali dell’azienda?
Se la risposta
è negativa, suggerirei di far fare all’azienda un salto di qualità istituendo o
“affittando” presso un’università tale servizio al fine di razionalizzare e
ottimizzare percorsi, visite, interventi, tempi di attesa e quant’altro.
Se invece la
risposta è positiva, egregio Direttore, ne dovrebbe trarre le conseguenze per provvedere
e intervenire, allo scopo di evitare al personale dell’azienda e agli utenti di
“avvitarsi” in circostanze inutilmente ripetitive. Distinti saluti.
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