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Pur trovandomi d'accordo sul timore che la nuova installazione radioelettrica e/o MUOS possa essere una esposizione della popolazione niscemese e dintorni al rischio da inquinamento elettromagnetico, ritengo utile fare un distinguo sui tipi di trasmissione.
Pur trovandomi d'accordo sul timore che la nuova installazione radioelettrica e/o MUOS possa essere una esposizione della popolazione niscemese e dintorni al rischio da inquinamento elettromagnetico, ritengo utile fare un distinguo sui tipi di trasmissione.
Da quanto riportato nel documento che
segue, rilevo che in un
primo momento si
parla di tipi di trasmissione "satellitare a microonde" e successivamente di
onde LF (Low Frequency). Una combinazione tecnicamente poco chiara. Per le mie
minime competenze in materia, il collegamento satellitare a microonde, per le
potenze di trasmissione adoperate (di qualche watt alla stregua delle Stazioni
Radio Base dei cellulari) sono diciamo, relativamente, non pericolose anche perché viaggiano su antenne
direttive puntate verso l'alto. Le onde a bassa frequenza (LF) invece sì,
possono essere un inquinamento da cui difendersi, data la elevata potenza di
radiazione e il modo di propagarsi in superficie. Quest’ultime, possono, per il
loro modo di "viaggiare" a raso terra e potenza irradiata
elevata,
raggiungere anche altre località molto più lontane.
(Giuseppe Cancemi)
Prof. Leandro
Janni
via Leonida Bissolati, 29 93100
Caltanissetta, Italia
tel. 0934.554907 cell. 333.2822538 leandrojanni@tiscali.it
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Sicilia, 9 aprile 2012
Il Ministero dell'ambiente teme che la base Usa di Niscemi
sia fonte di inquinamento
Anche senza il MUOS, il nuovo
sistema satellitare a microonde della marina Usa, la stazione di
telecomunicazioni militari di Niscemi è una pericolosa fonte d’inquinamento
elettromagnetico. Così il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio
ha chiesto alla direzione generale dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente, di avviare in tempi rapidi una campagna di rilevamento
delle emissioni delle 41 antenne installate nella base statunitense di contrada
Ulmo, all’interno della riserva naturale “Sughereta” e a pochi chilometri dal
centro abitato di Niscemi.
Con una
nota inviata il 29 febbraio 2012 all’Arpa e all’Assessorato del territorio e
ambiente della regione siciliana, il direttore generale per le valutazioni
ambientali del dicastero solleva più di un dubbio sul parere espresso a favore
dell’installazione del MUOS dopo le simulazioni effettuate a Niscemi
dell’agenzia regionale. “Dalla relazione istruttoria inviata dall’Arpa Sicilia -
scrive il Ministero dell’ambiente – si evince che nelle aree circostanti la base
radio della Marina militare Usa di Niscemi NRTF (Naval Radio Transmitter
Facility), il contributo al campo elettromagnetico fornito dalle antenne
paraboliche e dalle antenne elicoidali del MUOS sia trascurabile a condizione
che vengano rispettati gli angoli di elevazione e le direzioni di puntamento di
progetto”. Da un recentissimo studio sui rischi del nuovo sistema di
telecomunicazioni satellitari a firma dei professori Massimo Zucchetti e Massimo
Coraddu del Politecnico di Torino, rileva la direzione generale del ministero, è
tuttavia emerso che nel periodo compreso tra il dicembre 2008 e l’aprile 2010,
“l’Arpa Sicilia ha effettuato una serie di rilievi sulle emissioni
elettromagnetiche generate dalla stazione NRTF che hanno consentito di rilevare
valori di campo elettrico prossimi al valore di attenzione di 6 V/m”. Le
misurazioni hanno evidenziato in particolare “la presenza di un campo elettrico
intenso e costante in prossimità delle abitazioni, mostrando un sicuro
raggiungimento dei limiti di sicurezza per la popolazione e, anzi, un loro
probabile superamento. In un caso il valore rilevato è risultato prossimo al
valore limite di attenzione stabilito dalla normativa”.
Nel loro studio sui rischi
elettromagnetici del terminale terrestre MUOS, i ricercatori del Politecnico di
Torino hanno poi
rilevato che la “situazione reale” a Niscemi “è però, con ogni probabilità,
ancora peggiore di quella evidenziata dalle misurazioni Arpa”. “I misuratori
utilizzati (centraline PMM 8055S, banda passante 100 Khz - 3 GHz in modalità
Wide Band, 100 KHz-860 MHz in modalità Low Band), non sono
sensibili alle emissioni dell’antenna in banda LF alla frequenza di 43 Khz”,
spiegano Zucchetti e Coraddu. “Data la grande potenza dei trasmettitori LF,
questo fatto può aver prodotto una sistematica sottostima del campo
rilevato. La potenza di picco del trasmettitore VERDIN (VLF Digital
Information Network, dedicato alle le comunicazioni con i sommergibili in
immersione) utilizzato per le trasmissioni in banda LF a Niscemi, può variare
infatti da 500 a 2000 KW, valori estremamente elevati che non consentono certo
di trascurare questa componente nella valutazione complessiva”. Alla scarsa
considerazione di questo tipo di emissioni, si aggiunge la “non conformità” alle
norme legislative delle procedure di misurazione. “Le rilevazioni devono essere
effettuate quando tutte le sorgenti siano in funzione alla potenza massima, cosa
che in questo caso non e stato possibile realizzare”, ammoniscono Zucchetti e
Coraddu. Tesi pienamente condivise dai dirigenti del Ministero dell’ambiente
che, nella nota indirizzata all’Arpa e alla regione siciliana, ritengono sia
necessario effettuare “ulteriori e più
approfondite valutazioni” da parte delle autorità competenti “a salvaguardia della salute
pubblica e dell’ambiente” e “al fine di fugare qualsiasi preoccupazione sui
possibili rischi per la salute legati al funzionamento dell’impianto”.
Per il Ministero
dell’ambiente dovrà così essere accertato il rispetto dei valori limite indicati
dalla normativa vigente, garantendo la “corretta esecuzione del rilievo dei
campi elettromagnetici in funzione sia della massima potenza di emissione di
tutte le sorgenti che rimarranno operative anche dopo l’installazione della
stazione terrestre MUOS sia della strumentazione utilizzata per la
determinazione dei contributi alle diverse frequenze prodotte dagli apparati,
rimandando a tali valutazioni il giudizio di conformità delle due installazioni
(NRTF e MUOS) o la necessità di procedere ad azioni correttive”.
Intanto, comitati spontanei
di cittadini, istituzioni e associazioni ambientaliste No MUOS
moltiplicano i loro sforzi per impedire l’installazione del devastante sistema
di guerra Usa in Sicilia. Dopo un corteo di protesta a Niscemi sabato 31 marzo e
un presidio a Comiso il 4 aprile in occasione del trentennale della grande
manifestazione contro i missili nucleari Cruise, i No MUOS hanno indetto per
fine mese una tre giorni di eventi a Niscemi. Il 19 maggio sarà la volta della
vicina città di Vittoria ad ospitare un grande concerto contro il sistema
satellitare a cui parteciperanno importanti gruppi musicali nazionali.
Proprio il sindaco di
Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha inviato
nei giorni scorsi una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del
Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa e al Presidente della regione
siciliana, per chiedere il loro intervento al fine di revocare o sospendere le
autorizzazioni concesse per l’installazione del MUOS. “L’infrastruttura - scrive
il sindaco - oggetto di un protocollo d’intesa siglato l’1 giugno 2011 tra il
Ministero della Difesa e la Regione Siciliana, oltre a destare preoccupazioni
per l’impatto ambientale e per le possibili interferenze con i sistemi di volo
dello scalo aeroportuale di Comiso, che in linea d’aria dista appena quindici
chilometri dalla stazione MUOS e la cui apertura è imminente, suscita allarme
anche per i probabili danni alla salute, provocati dalla esposizione ai campi
elettromagnetici”. “Sento il dovere di ricordare – conclude il primo cittadino –
che questa terra, già afflitta dalla presenza della mafia oltre che da due
impianti petrolchimici (Gela e Priolo), ha una forte vocazione pacifista, e
negli anni Ottanta fu teatro di una massiccia azione di protesta – che vide
impegnato in prima persona Pio La Torre – contro la base Nato di Comiso. La
Sicilia non può e non deve diventare la pattumiera d’Italia; i nostri figli non
possono vedere ipotecati il loro futuro e la loro salute”.
È da segnalare
infine la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul sistema Usa per le
guerre stellari da parte dell’onorevole Fabio Giambrone di Italia dei Valori.
Nel sottolineare i gravi rischi per la popolazione e l’ambiante degli impianti
di Niscemi, l’on. Giambrone ricorda come le emissioni elettromagnetiche
potrebbero avere pesanti conseguenze sul traffico aereo. “La potenza del fascio
di microonde del MUOS sarebbe in grado di provocare interferenze nella
strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito
accidentalmente”, scrive il parlamentare. “Queste eventualità non sono
assolutamente da considerarsi remote e trascurabili, visto che l’aeroporto di
Comiso (Ragusa) verrebbe a trovarsi a poco più di 19 chilometri dal MUOS e gli
effetti per il traffico aereo del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari
sarebbero noti ai tecnici della Marina americana già da alcuni anni”.
In un primo
tempo, infatti, la stazione di telecomunicazione satellitare doveva essere
realizzata nella grande base aeronavale di Sigonella, alle porte di Catania. Poi
però i militari Usa decisero di dirottare il MUOS a Niscemi date le risultanze
di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche eseguito da due società
statunitensi, la AGI - Analytical Graphics Inc. di Exton in Pennsylvania e la
Maxim Systems con sede a San Diego, in California. I contractor elaborarono un
modello di verifica degli alti rischi di irradiazione sui sistemi d’armi,
munizioni, propellenti ed esplosivi, raccomandando così di non installare i
trasmettitori in prossimità di velivoli dotati di armamento e di trasferirli in
una località alternativa.
“Il Presidente
della Provincia di Ragusa ha incontrato a Palermo i rappresentanti
dell’Aeronautica militare e dell’Assessorato regionale alle infrastrutture, i
quali, stando a dichiarazioni di stampa, avrebbero negato l’esistenza di
interferenze tra il MUOS e l’aeroporto di Comiso”, scrive l’on. Giambrone. “Il
gruppo consiliare IdV alla Provincia di Ragusa ha chiesto formalmente gli atti
comprovanti la compatibilità tra la stazione di telecomunicazioni MUOS e lo
scalo di Comiso ma, ad oggi, nessun atto è stato prodotto. La normativa
comunitaria e nazionale sanciscono il principio secondo cui l’interesse
nazionale perseguito con la realizzazione dell’opera pubblica deve comunque
essere compatibile con l’interesse pubblico prevalente, costituito dalla tutela
della salute e dell’ambiente. Quali indagini intende porre in essere il Governo
al fine di verificare l’effettiva compatibilità tra il MUOS e il funzionamento
dell’aeroporto di Comiso?”.
Antonio Mazzeo, giornalista, vincitore del premio
nazionale Giorgio Bassani 2010 indetto da Italia Nostra
Leandro Janni, consigliere nazionale di Italia Nostra,
già presidente regionale di Italia Nostra Sicilia
NOTA_Con Antonio Mazzeo e i giovani del Movimento No MUOS stiamo
preparando un esposto per la Procura della Repubblica.
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