A proposito di pensioni ...
Bisogna alzare l’età
pensionabile? E
cominciare da questi ? (ecco i parlamentari che a 47 anni prendono 8mila euro al
mese)
Allungare l’età
pensionabile? Forse è inevitabile. Però prima bisognerebbe allungare l’età
pensionabile dei parlamentari. A questo proposito ancora nel 2008 abbiamo
avuto:
- Un parlamentare (Antonio Martusciello) che ha avuto la pensione all’età di 46 anni (7959 euro; vi ha rinunciato nel settembre 2010 per lo stipendio da commissario Agcom pari a 33.177 euro al mese)
- Un parlamentare (Rino Piscitelli) che ha avuto la pensione all’età di 47 anni (7959 euro)
- Un parlamentare (Alfonso Pecoraro Scanio) che ha avuto la pensione all’età di 49 anni (8836 euro);
- Altri quattro deputati che hanno avuto la pensione a 50 anni (fra cui l’ex segretario Prc Franco Giordano cui vanno 6203 euro al mese)
- Ben 15 deputati che hanno avuto la pensione sotto i 60 anni (fra cui Oliviero Diliberto e Enrico Boselli che l’hanno avuta a 51 anni).
- Una dozzina di senatori che hanno avuto la pensione sotto i 60 anni fra cui Willer Bordon, quello che andava in giro dicendo di voler uscire dalla casta (ha preso un assegno di 9604 euro a 59 anni: un bel modo per uscire dalla casta…) e il leghista Dario Galli (51 anni) che poi è diventato presidente della provincia di Varese cumulando i due redditi (unica noia: lo stipendio da presidente della Provincia, sommandosi al vitalizio da parlamentare ha subito una leggera decurtazione passando da 6500 a 4800 euro al mese. In compenso Dario Galli è entrato anche nel consiglio d’amministrazione di Finmeccanica…)
Il magna magna di Bankitalia (che chiede rigore e manda i manager in pensione a 40 anni…)
Aperitivi assortiti,
poi medaglioni di aragosta, salmone affumicato in salsa vinaigrette, fiori di
zucchina ripiena, insolata di mele e noci, riso orientale in salsa di curry,
savarin di tagliolini alle tre carni, spigola alle mandorle, filetti di cerniola
allo zafferano, orata al forno, filetto di manzo alle bacche di ginepro, faraona
farcito, sauvignon, dolcetto poderi einaudi, spumante metodo classico: ma chi
l’ha detto che solo in Parlamento è un magna magna? Questo è il luculliano menù
previsto per un pranzo di rappresentanza a BanKitalia. Nel tempio del rigore
italiano non si risparmia di certo sul cibo: come ha rivelato Franco Bechis su
Libero ci sono volute 87 pagine per descrivere le qualità dei profdotti che
possono arrivare sulle tavole di via Nazionale. I guru dell’istituto non
smettono di ric ordare agli italiani che devono tirare la cinghia, si capisce.
Loro invece la cinghia saranno costretti ad allagarla, evidentemente, per far
posto a tutto questo benididdio. E dopo il pasto, s’intende, alcolici e sigari
gratis. A volontà.
Vale la pena ricordare che in Banca d’Italia sono sempre state applicate con assai meno rigore le regole ferree che invece vengono richieste per tutti gli italiani. Tanto è vero che gli stipendi aumentano e nel 2011 ci sono già 56 baby pensionati. La storia dell’istituto, come sa chi ha letto Sanguisughe, del resto è ricca di manager dell’Istituto con pensioni d’oro: da Rainer Masera, andato in pensione a44 anni (oggi ne ha 66 e prende 18mila euro al mese) a Mario Sarcinelli (andato in pensione a 49 anni, oggi ne ha 77 e prende 15mila euro al mese). Tutti naturalmente, una volta ottenuto il ricco vitalizio con tutte le sue clausole d’oro, hanno continuato ad esercitare ogni tipo di attività, pubblica e privata, cumulando redditi, alla faccia del rigore professato dall’istituto. E se volessimo proprio essere precisi fino in fondo potremmo ricordaere che anche il governatore Mario Draghi gode, oltre al suo legittimo stipendio ma anche di una pensione (14mila euro al mese, maturata quando aveva 59 anni…)
Vale la pena ricordare che in Banca d’Italia sono sempre state applicate con assai meno rigore le regole ferree che invece vengono richieste per tutti gli italiani. Tanto è vero che gli stipendi aumentano e nel 2011 ci sono già 56 baby pensionati. La storia dell’istituto, come sa chi ha letto Sanguisughe, del resto è ricca di manager dell’Istituto con pensioni d’oro: da Rainer Masera, andato in pensione a44 anni (oggi ne ha 66 e prende 18mila euro al mese) a Mario Sarcinelli (andato in pensione a 49 anni, oggi ne ha 77 e prende 15mila euro al mese). Tutti naturalmente, una volta ottenuto il ricco vitalizio con tutte le sue clausole d’oro, hanno continuato ad esercitare ogni tipo di attività, pubblica e privata, cumulando redditi, alla faccia del rigore professato dall’istituto. E se volessimo proprio essere precisi fino in fondo potremmo ricordaere che anche il governatore Mario Draghi gode, oltre al suo legittimo stipendio ma anche di una pensione (14mila euro al mese, maturata quando aveva 59 anni…)
SENZA VERGOGNA: i magnifici 6 deputati che vogliono prendere insieme (INSIEME!) l’indennità da deputati e la pensione da ex deputati
Senza vergogna,
davvero senza vergogna. Sentite la storia dei magnifici 6 che vogliono incassare
l’indennità da deputato e insieme (ripeto: insieme) la pensione da ex
deputato.
Come raccontato in “Sanguisughe” 13 parlamentari siciliani superfortunati erano riusciti per alcuni mesi nella straordinaria impresa: oltre alla ricca indennità di Montecitorio e Palazzo Madama, incassavano anche la pensione da ex deputati della Sicilia. Una norma speciale della Regione Sicilia consentiva l’assurdo cumulo: la pensione da ex deputato regionale si poteva sommare con l’indennità da deputato nazionale.
Lo scandalo è continuato fino al gennaio 2011 quando con un intervento al minimo sindacale di buon senso il folle privilegio è stato cancellato: o uno è deputato o è ex deputato, le due cose insieme sono piuttosto incompatibili. Non vi pare?
Sembrerebbe normale. Ma che cosa succede? Che i senza vergogna non si arrendono, non si arrendono mai. E così; 6 dei 13 parlamentari siciliani hanno presentato ricorso alla Corte dei Conti per riavere la doppia indennità. Proprio così: in un momento in cui a tutti gli italiani vengono chiesti sacrifici, i magnifici 6 che cosa chiedono? Non solo di mantenere l’indennità da parlamentare ma di avere insieme (ripeto: insieme) anche quella da ex parlamentare. Una mossa indegna. Senza vergogna, appunto. Senza pudore.
I 6 meritano di essere citati per nome e cognome: sono Calogero Mannino del gruppo misto, Giuseppe Firrarello (Pdl), Vladimiro Crisafulli (Pd), Salvo Fleres (Forza Sud), Sebastiano Burgaretta (Pdl) e Alessandro Pagano (Pdl). Da notare che alcuni di loro hanno un’età piuttosto giovani per prendere la pensione: Fleres ha 55 anni, Pagano addirittura appena 52. Come si fa a 52 anni a pretendere di avere oltre al la ricca indennità da parlamentare anche il vitalizio da ex deputato regionale?
“I diritti acquisiti non si toccano”, dichiarano loro con il solito ritornello. E a ma viene la solita domanda: ma quello di prendere una doppia indennità (pensione da ex deputato e indennità da deputato) è davvero un diritto acquisito? O è un privilegio acquisito? Uno scandalo acquisito? I diritti acquisiti, è vero, non si toccano. Gli scandali, invece, noi li vorremmo abbattere. E ci indignano da morire quelli che invece li rivendicano con orgoglio. Come questi magnifici 6….
Come raccontato in “Sanguisughe” 13 parlamentari siciliani superfortunati erano riusciti per alcuni mesi nella straordinaria impresa: oltre alla ricca indennità di Montecitorio e Palazzo Madama, incassavano anche la pensione da ex deputati della Sicilia. Una norma speciale della Regione Sicilia consentiva l’assurdo cumulo: la pensione da ex deputato regionale si poteva sommare con l’indennità da deputato nazionale.
Lo scandalo è continuato fino al gennaio 2011 quando con un intervento al minimo sindacale di buon senso il folle privilegio è stato cancellato: o uno è deputato o è ex deputato, le due cose insieme sono piuttosto incompatibili. Non vi pare?
Sembrerebbe normale. Ma che cosa succede? Che i senza vergogna non si arrendono, non si arrendono mai. E così; 6 dei 13 parlamentari siciliani hanno presentato ricorso alla Corte dei Conti per riavere la doppia indennità. Proprio così: in un momento in cui a tutti gli italiani vengono chiesti sacrifici, i magnifici 6 che cosa chiedono? Non solo di mantenere l’indennità da parlamentare ma di avere insieme (ripeto: insieme) anche quella da ex parlamentare. Una mossa indegna. Senza vergogna, appunto. Senza pudore.
I 6 meritano di essere citati per nome e cognome: sono Calogero Mannino del gruppo misto, Giuseppe Firrarello (Pdl), Vladimiro Crisafulli (Pd), Salvo Fleres (Forza Sud), Sebastiano Burgaretta (Pdl) e Alessandro Pagano (Pdl). Da notare che alcuni di loro hanno un’età piuttosto giovani per prendere la pensione: Fleres ha 55 anni, Pagano addirittura appena 52. Come si fa a 52 anni a pretendere di avere oltre al la ricca indennità da parlamentare anche il vitalizio da ex deputato regionale?
“I diritti acquisiti non si toccano”, dichiarano loro con il solito ritornello. E a ma viene la solita domanda: ma quello di prendere una doppia indennità (pensione da ex deputato e indennità da deputato) è davvero un diritto acquisito? O è un privilegio acquisito? Uno scandalo acquisito? I diritti acquisiti, è vero, non si toccano. Gli scandali, invece, noi li vorremmo abbattere. E ci indignano da morire quelli che invece li rivendicano con orgoglio. Come questi magnifici 6….
E Giuliano Amato (31mila euro al mese di pensione) dice che gli italiani “hanno avuto troppa Sardegna” (cioè se la sono goduta troppo). Ma lui un po’ di pudore non ce l’ha?
Giuliano Amato dal
meeting di Rimini prende per i fondelli gli italiani dicendo che in questi anni
hanno avuto “troppa Sardegna” . Ora, a parte l’offesa gratuita alla meravigliosa
isola che non è solo Billionaire e yacht di Porto Cervo, ma una terra
straordinaria, di gente tosta e perbene, a parte questo dicevo: ma come si
permette, il pensionato d’oro Amato? Gli italiani in questi anni, altro che
troppa Sardegna: hanno faticato e sudato, hanno lavorato e tirato la cinghia,
anche per gli errori politici commessi negli anni Ottanta da que lla classe
politica di cui Amato (socialista craxiano prima di tradire Craxi) ha fatto
parte, godendone da sempre benefit, maxi stipendi e onori. Vale la pena
ricordarlo ancora: lui, l’uomo che ha tagliato le pensioni degli italiani, oggi
vive con una doppia pensione d’oro da 31mila euro al mese (9mila come ex
parlamentare, 22mila dall’Inpdap). Non solo non ha idea di che cosa sia la
Sardegna: non ha neanche idea di che cosa sia il
pudore..
“Giuliano Amato, lei è disposto a ridursi la pensione d’oro?”. E lui: “Non capisco la domanda…”
E’ disposto a ridursi la pensione d’oro?
“Non capisco la domanda”. Ha risposto così Giuliano Amato a Lilli Gruber che
l’ha intervistato a Otto e mezzo. La conduttrice aveva promesso di dedicare
questa nuova serie, che iniziava proprio ieri sera, ai volti nuovi della
politica. Sarà per questo che il primo ad essere invitato è stato uno che fa
politica da quarant’anni?
Trasmissione
piuttosto noiosa, per la verità. Ma, dopo oltre mezz’ora di soliloquio in
perfetta solitudine (alla faccia del dibattito), al Dottor Sottile finalmente è
stata posta la domanda clou. Quella, cioè, sulla sua pensione d’oro. E lui è
stato costretto ad ammettere: “E’ vero che ho la pensione alta”, ha detto,
confermando le cifre rivelate da Sanguisughe.
Amato, lo ricordiamo, prende 9mila euro come vitalizio parlamentare e 22 mila euro lordi come pensione Inpdap da ex professore universitario (totale 31mila euro al mese). Ma com’è possibile che un ex professore universitario prenda una pensione così alta? Anche questo è stato raccontato dettagliatamente da Sanguisughe. E Amato in tv è stato costretto ad ammettere: “Questo assegno così alto mi viene dal fatto che ho passato gli ultimi anni della mia carriera all’Antitrust i cui componenti avevano trattamento della Corte Costituzionale”.
Capito? L’ex presidente del Consiglio, che era in aspettativa dall’Università da anni, ha aspettato ad andare in pensione quand’era all’Antitrust con il maxi-stipendio da giudice della Corte Costituzionale e la certezza (garantita da una sentenza del Consiglio di Stato) che quel maxi-stipendio potesse essere considerato ai fini contributivi. Ottenuto la conferma, ha chiesto il ricongiungimento e, olpà, maxi pensione garantita per il resto della vita.
Ora il Dottor Sottile, con i suoi 31mila euro di pensione al mese (più gettone da senior advisor alla Deutsche Bank) va in giro a chiedere con insistenza sacrifici agli italiani. Bel coraggio, no? E dunque, correttamente, la Gruber gli ha posto la domandarne finale: “Sarebbe d isposto a ridursi la sua pensione d’oro?”. “Non capisco la domanda”, ha risposto Amato. E la trasmissione è finita.
Amato, lo ricordiamo, prende 9mila euro come vitalizio parlamentare e 22 mila euro lordi come pensione Inpdap da ex professore universitario (totale 31mila euro al mese). Ma com’è possibile che un ex professore universitario prenda una pensione così alta? Anche questo è stato raccontato dettagliatamente da Sanguisughe. E Amato in tv è stato costretto ad ammettere: “Questo assegno così alto mi viene dal fatto che ho passato gli ultimi anni della mia carriera all’Antitrust i cui componenti avevano trattamento della Corte Costituzionale”.
Capito? L’ex presidente del Consiglio, che era in aspettativa dall’Università da anni, ha aspettato ad andare in pensione quand’era all’Antitrust con il maxi-stipendio da giudice della Corte Costituzionale e la certezza (garantita da una sentenza del Consiglio di Stato) che quel maxi-stipendio potesse essere considerato ai fini contributivi. Ottenuto la conferma, ha chiesto il ricongiungimento e, olpà, maxi pensione garantita per il resto della vita.
Ora il Dottor Sottile, con i suoi 31mila euro di pensione al mese (più gettone da senior advisor alla Deutsche Bank) va in giro a chiedere con insistenza sacrifici agli italiani. Bel coraggio, no? E dunque, correttamente, la Gruber gli ha posto la domandarne finale: “Sarebbe d isposto a ridursi la sua pensione d’oro?”. “Non capisco la domanda”, ha risposto Amato. E la trasmissione è finita.
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