Caritas: identikit della povertà e una società che regredisce praticando poco la tanto invocata inclusione sociale …
Chi si rivolge alla Caritas, sono massimamente uomini, stranieri, single, in condizioni di povertà e/o anche per solitudine o perché senza fissa dimoraNon hanno un lavoro o se ce l'hanno, il salario che percepiscono non è sufficiente.
Un'occhiata appena così superficiale, non ci può che amareggiare. Un brutto segno che ci ricorda un passato che ritorna, dove l'attenzione per i più debolieconomicamente, i malati, i fragili etc. veniva lasciata alla chiesa e alla beneficenza in genere.
Per via della nostra Costituzione, un percorso della democrazia meglio interpretata nelcorso degli anni, da governi spronati da partiti e sindacati, aveva iniziato un'importante modifica. Per un certo periodo, la risposta caritatevole del fine novecento preponderante, grazie ad una migliore concezione di giustizia sociale, aveva iniziato un suo corso. Un passaggio della società che finora, ai bisogni della collettività, l'impegno laico sembrava crescere nella rimozione della povertà in senso lato, attraverso un riconoscimento dei diritti umani e sociali, non ancora comunque, soddisfacenti.
Con questo nuovo allarme della Caritas emerso, ci accorgiamo che nuovamente “il re è nudo”. Questo impegno della società nel rimuovere tutti i nuovi e vecchi disagi ha un nuovo rallentamento. Si è ricominciato ancora a “scaricare” quelle attenzioni che avevano mostrato i governi locali, la politica e i partiti. Siamo tornati ancora a non avere progetti validi per l'integrazione e non solo sociale, ma anche scolastica e lavorativa. Siamo ancora un popolo che ricomincia ad escludere lasciando nuovamente spazio all'assistenza“caritatevole”.
Giuseppe Cancemi
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CARITAS ITALIANA – STATUTO
Art. 1 – NATURA
La Caritas Italiana è l’organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.
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