IL
PARTIGIANO SALVATORE CACCIATORE DETTO “CIRO”
CHI
ERA “CIRO”
(dalla
recensione del libro di Enzo Barnabà)
La
Jugoslavia e i Paesi nati dalla sua frammentazione, la seconda guerra
mondiale, la memoria e la lotta partigiana per la liberazione
dell’Italia dal nazifascismo sono i temi centrali di questo fine
lavoro di ricerca raccontato in veste di romanzo storico. Al centro
della vicenda c’è la figura del partigiano Salvatore Cacciatore,
nome di battaglia “Ciro”, giovane siciliano che lasciò il
seminario poco prima di prendere i voti per andare a combattere in
Africa, poi a Pordenone. Dato per disperso in Russia, tra il 1943 e
il 1945 combatte invece nelle file partigiane e viene impiccato ai
lampioni della piazza centrale di Belluno con tre compagni di lotta.
È il 17 marzo 1945 e da allora quel luogo ha preso il nome di Piazza
dei Martiri. In questo libro c’è la sua storia, quella del
movimento di liberazione nel Nord Italia e le vicende di un figlio
alla ricerca del padre.
“È la nostra storia, quella narrata in questo ottimo libro. Da Milano a Dubrovnik, dalla Sicilia a Roma, dalla Carnia alle Dolomiti. Per finire sui lampioni di Piazza dei Martiri a Belluno. Quella storia in cui uno dei capi della Resistenza, le cui fila in montagna s’ingrossavano di giovani smossi dall’appello di Concetto Marchesi all’Università di Padova, aveva il volto di un ragazzo siciliano”. (Luca Barbieri)
“È la nostra storia, quella narrata in questo ottimo libro. Da Milano a Dubrovnik, dalla Sicilia a Roma, dalla Carnia alle Dolomiti. Per finire sui lampioni di Piazza dei Martiri a Belluno. Quella storia in cui uno dei capi della Resistenza, le cui fila in montagna s’ingrossavano di giovani smossi dall’appello di Concetto Marchesi all’Università di Padova, aveva il volto di un ragazzo siciliano”. (Luca Barbieri)
Con l'occasione si ricordano alla città alcuni ...
Altri uomini della resistenza di
Caltanissetta e provincia
Pompeo Colajanni “Comandante Barbato”
Nato a Caltanissetta il 4 gennaio 1906, morto a Palermo nel 1987, avvocato.“ ufficiale di complemento di cavalleria durante la seconda guerra mondiale, subito dopo l'8 settembre del 1943 organizzò in Val Po, presso Borgo San Dalmazzo, con i suoi soldati, altri ufficiali e civili, una delle prime bande partigiane (il distaccamento garibaldino "Pisacane"), da cui si sarebbero poi sviluppate, brigate, divisioni e raggruppamenti di divisioni. Il nome di "Barbato", divenuto comandante della VIII Zona (Monferrato) e vicecomandante del Comando militare regionale piemontese, divenne presto leggendario per le imprese delle formazioni al suo comando e per la competenza militare.“
Gaetano Butera
Caduto
Medaglia d'Oro al Valor MilitareSalvatore Auria
-
Caduto
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Salvatore Jannello
Perseguitato
Politico
Leonardo Speziale
Perseguitato
Politico
…
Belluno,
17 marzo 2018
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