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venerdì 16 marzo 2018

Amministrare con verità e chiarezza


E dopo le recenti elezioni... 


risultati elettorali del 4 marzo, in termini grossolani, ci dicono come hanno votato le due italie: Nord e Sud. Per la prima, con una disoccupazione contenuta, il voto ha rappresentato l'avversione per il peso delle tasse e una percepita sicurezza focalizzata verso il diverso, lo straniero ma, comunque, di un territorio che economicamente tira. Per il Mezzogiorno invece, con un alto tasso di disoccupazione, ha fatto eco la promessa di un cosiddetto “reddito di cittadinanza”. In parole povere un annunciato soccorso alla fascia di povertà mediante un minimo salario di sopravvivenza. Un Sud sofferente, che si muove a fatica nel panorama economico italiano.

Caltanissetta, profondo Sud, non ha smentito il risultato nazionale. Anche qui i partiti si sono classificati come in tutta Italia ma con la specificità scontata del primo partito mov. 5 stelle, che intercettando alcuni endemici bisogni della gente si fa carico come in altre parti della Sicilia della diffusa povertà. Povertà, non come solitamente si intende, economica, ma che andrebbe distinta nelle sue differenziazioni.
Nel nostro caso, infatti, non si tratta di una motivazione ascrivibile alla sola economia ma piuttosto ad una diffusa incapacità di affrontare e gestire l'esistente con cognizione, tempistica adeguata e impegno, anche a costo di personale sacrificio. Insomma ciò che non sono mancate e mancano nella nostra città non sono le occasioni ma piuttosto la capacità di scovarle e gestirle con cognizione di causa. Da tempo, oramai, i Comuni per effetto del cosiddetto patto di stabilità hanno bilanci non soddisfacenti per i bisogni dell'ente amministrato, debbono attingere ai finanziamenti nazionali ed europei concorrendo ai vari bandi ad hoc e, dunque, debbono avere capacità di intercettare ciò che viene pubblicato da questi.

Per fare qualche esempio, vivendo in altra città io che sono nisseno, ho l'occasione di paragonare ciò che accade in loco con quello che si fa a Caltanissetta in merito alla ricerca di finanziamenti col meccanismo dei bandi. Non di rado osservo, che Belluno nella partecipazione ai detti bandi non ne manca uno, mentre lo stesso non accade per la mia città di origine. E questo fa nascere in me un dubbio: perché mai non partecipa anche Caltanissetta? Non avrà progetti nel cassetto o non è in grado di produrne nuovi ed appositi?
Ultimamente a livello nazionale è stato pubblicato un bando di finanziamento per città metropolitane e capoluoghi che avessero presentato dei progetti per la “riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”. Caltanissetta lo ha fatto e si è classificata al 49° posto, ottenendo 7.787.874 €, nulla da eccepire si direbbe, ma come mai tanti altri capoluoghi, siciliani e non, anche con meno abitanti, hanno ottenuto 18 milioni (tetto massimo) o poco meno?

Il Comune di Belluno, per esempio, città sempre ai primi posti nelle classifiche di vivibilità, con i 18 milioni ottenuti ha molti progetti pronti e già discute con i cittadini delle scelte progettuali fatte, proprio in questi giorni. Per questa stessa opportunità, correggetemi se sbaglio, a Caltanissetta non si intravede e non si sente nulla. Perché?
Mi chiedo quali progetti avrà presentato per ottenere così poco col bisogno che c'è in città. Speriamo che almeno la ricaduta dei progetti abbia saputo interpretare il “materiale e l'immateriale” delle scelte. Insomma se c'è nel quadro sistemico della città, un nesso tra quanto si vuole riqualificare e l'utilità e/o i bisogni dei cittadini utenti, nonché tanti altri progetti per la città non presentati ma pronti per altri finanziamenti. Con l'occasione non posso fare a meno di ricordare il centro storico abbandonato al degrado e domando: nella riqualificazione, è compreso quest'ultimo?

A giudicare dai social Caltanissetta appare vivace e propositiva, ma si ha anche la sensazione che tutto ciò che viene mostrato è solo apparenza. Si levano voci che si vuole dare un'ospitalità dignitosa ai profughi con la caserma “ Capitano Franco” ma non mi sembra che alcuno abbia fatto passi per chiedere al demanio la cessione di proprietà verso l'ente locale. Belluno, anch'essa città italiana, ha in corso un paio di trattative, quasi concluse, in cui il demanio cede la proprietà di alcune caserme e spazi annessi al Comune.
Sempre attraverso i social si fa un gran parlare di cultura, e Caltanissetta ha tutte le carte in regola per fare della cultura un business, ma non mi sembra che si siano intercettate tutte quelle risorse europee, siciliane e nazionali che in questi anni sono state messe su pubblico bando.

Lo scrittore Carofiglio in un suo ultimo libro, interessante perché attraverso una conversazione induce a riflettere su politica e verità. Citando qualche aforisma o fatto accaduto vuole significare che i “volontari”, nei cataclismi, per aiutare gli altri debbono mettere “i piedi nel fango” citando un pensiero di Orwell per i politici realisti. Riferendoci al nostro contesto può significare anche per noi una riflessione: dalle difficoltà bisogna saperne trarre consapevolezza se si vuole incidere e migliorare le cose.
Ai miei conterranei che si occupano di politica, la cui azione incide sulla sorte di altri cittadini, vorrei dire, da comune cittadino, che verità e chiarezza alzano il livello sia della comprensione che della condivisione.

Giuseppe Cancemi


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