Estetica sì, ma... la statica?
Nella bella stagione e quando le
condizioni atmosferiche lo consentono, specie nei giorni festivi e
prefestivi, Piazza dei Martiri è allietata dalla presenza di bambini
e ragazzi che giocano e si rincorrono sotto l'occhio vigile di nonni
e genitori. La parte di lussureggianti fronde di quella piazza è
quella che accoglie di più bimbi e adolescenti, la cui fantasia nei
loro modi di giocare, non di rado, risulta essere imprevedibile.
In questi giorni, durante questo tardo
risveglio della primavera, è possibile incontrare e vedere i
giardinieri comunali all'opera: chi tosa l'erba, chi ritocca le
piante ornamentali e perfino chi crea figure con piante e fiori di
vario tipo. Insomma, è il momento in cui la fantasia e l'arte dei
giardini si manifesta. In una di queste creazioni mi è capitato di
vedere una monumentale composizione di sovrapposti contenitori in
legno (parallelepipedi), ruotati di 90 gradi l'uno dall'altro, ricchi
di piante ornamentali e secondo un asse non verticale. Osservando
proprio questa composizione in verticale che ha l'altezza di un
bambino, anche gradevole nella sua asimmetricità, per un momento mi
è balenato nella mente il pensiero della sicurezza. La mia
preoccupazione si faceva dubbiosa nella staticità. Secondo il mio
modesto avviso il non allineamento verticale se sollecitato può,
rovinosamente, cadere su quel fianco non in asse, punto debole,
facilmente raggiungibile da un bambino.
La presenza dello stesso giardiniere
che lo stava creando ha fatto ardire la mia preoccupazione verso chi
operava, il quale, volgendomi uno sguardo seccato e di sufficienza
prima e le spalle dopo giustificava “l'opera” non pericolosa
perché in un'aiuola non si deve entrare. E qui mi fermo con il
fatto!
Il rischio che si possa ribaltare quel "totem" forse è remoto o anche inesistente, ma il mio commento a questo punto vorrei
che fosse un timore avvertito, come pubblica vigilanza nel prevenire, nel segno di una regola aurea che andrebbe applicata su tutto. La statica, in ogni
caso... viene prima dell'estetica! Ma, data l'occasione, vorrei infine rivolgere un'ingenua domanda all'ufficio tecnico comunale: c'è una vigilanza,
con tecnico abilitato, che alla fine assevera ogni esecuzione “a
regola d'arte” anche di queste apparentemente innocue collocazione di arredi urbani, o
si aspetta che prima si verifichi l'incidente e poi ci si attrezza?
Giuseppe Cancemi
Nessun commento:
Posta un commento