RIFORMA STRUTTURALE E PUBBLICITÀ NEGLI
OSPEDALI
Per le Unità
Sanitarie Locali le risorse economiche si fanno sempre più scarse
come conseguenza di un trend, nell'assegnazione dei finanziamenti,
già da tempo negativo. L'Ulss di Belluno già qualche tempo fa,
avendo operato con sempre minori disponibilità finanziarie, ha dato
un suo segnale. L'auto blu del direttore per prima è stata messa in
vendita e, di recente, ha iniziato a razionalizzare l'uso dei suoi
immobili e dei spending
review. Tutti gli Enti territoriali hanno cominciato a escogitare
qualcosa per fronteggiare il contrasto tra il crescere delle esigenze
dei servizi locali e il diminuire delle risorse. La grande
Milano, per esempio,
per arginare la tendenza dei finanziamenti sempre più scarsi,
negli Istituti Clinici di Perfezionamento e nelle Aziende Ospedaliere
ha cominciato a fare “cassa” dando corso ad un affido
pubblicitario che propaganderà all'interno delle strutture
ospedaliere determinati prodotti in commercio. La novità si muove
secondo l'ambito di
un
progetto
denominato “Partner Sanità”, in via di sviluppo, che è
presente
in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna.
relativi servizi avendo, penso, come obiettivo il mantenimento inalterato del presidio sanitario locale. Dalla diffusa scarsità di risorse economiche ne consegue una necessaria razionalizzazione delle spese con tagli e trasferimenti, che si va diffondendo.Insomma, va emergendo una revisione della spesa pubblica in tutt'Italia che, come sappiamo, prende il nome anglosassone di
relativi servizi avendo, penso, come obiettivo il mantenimento inalterato del presidio sanitario locale. Dalla diffusa scarsità di risorse economiche ne consegue una necessaria razionalizzazione delle spese con tagli e trasferimenti, che si va diffondendo.Insomma, va emergendo una revisione della spesa pubblica in tutt'Italia che, come sappiamo, prende il nome anglosassone di
Gli eventi appena
accennati di ridimensionamento delle strutture a presidio della
salute e la nuova opportunità di integrare le risorse economiche di
gestione sono prossimi e pongono alcuni legittimi quesiti: siamo
sicuri che la razionalizzazione strutturale non inciderà sul
mantenimento degli standard finora assicurati? Come pensa di
attrezzarsi l'Ulss bellunese per affrontare, eventualmente, la
pubblicità nelle strutture sanitarie che va diffondendosi? E nel
caso di ipotizzabili concessioni, si prevede una qualche “Commissione
etica” o altro “filtro” allo scopo di vagliare quale
propaganda consentire?
Gli
interrogativi che sono stati posti, trovano ragion d'essere per un
legittimo timore sul mantenimento della qualità dei servizi erogati
dall'Ulss e sulla probabile nuova apertura agli spazi pubblicitari
che, se non governata, rischia di invadere luoghi solitamente
tranquilli e finora quasi protetti da irruzioni reclamistiche
visive/auditive fine a se stesse.
La
volontà di acquisire risorse per migliorare/mantenere gli standard
di una buona sanità con questa tendenza, sicuramente inarrestabile,
ci auguriamo, che non faccia perdere di vista la delicatezza
dell'ambiente sanitario.
I
pazienti, i relativi familiari e comunque ogni altra persona presente
nelle strutture sanitarie, non si trova lì per caso e non si trova
in uno stato d'animo capace di sopportare le varie forme subdole o
scoperte di messaggi ingannevoli di cui la pubblicità non è immune.
Dunque, ogni introduzione di pubblicizzazione, se con fini
informativi e scevra da ogni carattere illusorio opportunamente
filtrata, se non invasiva, potrebbe essere accolta ma
sempre con relativa prudenza.
La nuova
maniera di promuovere i vari prodotti commerciali, all'interno delle strutture sanitarie, non potrà
comunque, e non dovrà, sottrarsi ad una scelta strategica
pubblicitaria, nel rispetto che la sensibilità delle presenze in
quei luoghi impone.
Giuseppe
Cancemi
#belluno
#salute
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