L'inquinamento acustico, non fa meno danni degli altri inquinamenti !
Egregio Sindaco,
la cosiddetta “Notte brava” appena trascorsa, discutibile a
partire dalla titolazione che richiama alla mente un film, ispirato a “Ragazzi di vita” di Pasolini, dal contenuto
non certo edificante, mi ha fatto sperimentare un disagio, a casa mia e penso
anche a casa di tanti altri, che solo chi prova può capire.
Il frastuono martellante di questi improvvisati spazi di
divertimento le cui emissioni selvagge penetrano e fanno violenza alle abitazioni che
hanno la sfortuna di trovarsi in zona, è un abuso enorme, oserei dire un atto
delittuoso perché danneggia la salute degli abitanti di quei luoghi.
Consapevole che il suo recente insediamento, temporalmente,
non lo rende responsabile di una deroga sospensiva, inesistente, ai fini della
tutela della salute da inquinamento acustico, ugualmente rivolgo a lei la mia
istanza, in virtù della sua carica a cui la legge 833/78 affida la tutela della
salute dei cittadini.
Sappia che tutte le volte in cui vengono autorizzati i bar del centro, a diciamo fare musica (sic!), non si può
andare a letto, non si può discutere con i propri familiari, però… si può
guardare la televisione con l’audio fornito dal fracasso dell’improvvisata discoteca,
anche se si è costretti a soffrire il
caldo con finestre chiuse. Un supplizio che dura e ti viene imposto per 5 ore, dalle 19,00 alle 24,00.
La città di Belluno ha per sua fortuna o meglio per merito delle generazioni
precedenti un ricco (culturalmente)
centro storico che pian piano è stato degradato a luogo dove si può vendere e fare
di tutto, come in una sorta di centro commerciale flessibile. Ci si dimentica
che l’attribuzione urbanistica di centro direzionale-commerciale non autorizza
deroghe al comune vivere civile e al rispettoso
silenzio notturno dovuto ad abitanti e
“genius loci” del luogo.
I cittadini che vivono nel centro storico di Belluno meritano riguardo come tutti gli altri. Non sono gli ultimi
sopravvissuti di una riserva indiani a cui l’uomo bianco fa ogni sorta di
angheria. Se non dovessero bastare questi pochi elementi di richiamo per un civico
comportamento da parte di tutti, esistono le norme sui diritti dell’uomo, le
leggi italiane e i relativi regolamenti locali che possono essere invocati.
Signor Sindaco non me ne voglia. Questa mia dolente nota vuole soltanto essere
un promemoria di suggerimento che va al
di là del diritto di qualche centinaio di persone e mio. Ne va della politica
urbanistica, dell’uso del territorio e della città tutta.
Le ricordo che Belluno, al centro di un cospicuo numero di
frazioni abitate, che nel tempo si sono saldate per effetto delle linee
cinematiche, non può avere come unico baricentro la parte più pregiata di tutto
l’insediamento. Dunque, vadano ricercate soluzioni, anche a breve, che
scarichino da stress il centro, attraverso una distribuzione di attività
variate, in aree dell’ambito urbano periferico, nei vari nuclei abitati, che
sia di valorizzazione e presenze utili a ripartire onori e oneri. Insomma si
avvii un uso intelligente della città a partire dal decentramento delle
funzioni.
Distinti saluti
Giuseppe Cancemi
Distinti saluti
Giuseppe Cancemi
Nessun commento:
Posta un commento