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domenica 3 giugno 2012

Belluno: ISTANZA AL SINDACO


L'inquinamento acustico, non fa meno danni degli altri inquinamenti !

Egregio Sindaco,

la cosiddetta “Notte brava” appena trascorsa, discutibile a partire dalla titolazione che richiama alla mente un film, ispirato a  “Ragazzi di vita” di Pasolini, dal contenuto non certo edificante, mi ha fatto sperimentare un disagio, a casa mia e penso anche a casa di tanti altri, che solo chi prova può capire.
Il frastuono martellante di questi improvvisati spazi di divertimento le cui emissioni  selvagge  penetrano e fanno violenza alle abitazioni che hanno la sfortuna di trovarsi in zona, è un abuso enorme, oserei dire un atto delittuoso perché danneggia la salute degli abitanti di quei luoghi.
Consapevole che il suo recente insediamento, temporalmente, non lo rende responsabile di una deroga sospensiva, inesistente, ai fini della tutela della salute da inquinamento acustico, ugualmente rivolgo a lei la mia istanza, in virtù della sua carica a cui la legge 833/78 affida la tutela della salute dei  cittadini.
Sappia che tutte le volte in cui vengono autorizzati  i bar del centro,  a diciamo fare musica (sic!), non si può andare a letto, non si può discutere con i propri familiari, però… si può guardare la televisione con l’audio fornito dal fracasso dell’improvvisata discoteca, anche se si  Ã¨ costretti a soffrire il caldo con finestre chiuse. Un supplizio che dura e ti viene imposto per  5 ore, dalle 19,00 alle 24,00.
Da una cartina diffusa dall’organizzazione prima citata si può vedere che ben 12 punti hanno assaltato ancora una volta il centro storico che viene trattato, da tempo, come “divertimentificio”  promosso da una bassa cultura fracassona che non appartiene ai bellunesi.
La città di Belluno ha per sua fortuna  o meglio per merito delle generazioni precedenti  un ricco (culturalmente) centro storico che pian piano è stato degradato a luogo dove si può vendere e fare di tutto, come in una sorta di centro commerciale flessibile. Ci si dimentica che l’attribuzione urbanistica di centro direzionale-commerciale non autorizza deroghe al  comune vivere civile e al rispettoso silenzio notturno dovuto  ad abitanti e “genius loci” del luogo.
I cittadini che vivono nel centro  storico di Belluno meritano riguardo  come tutti gli altri. Non sono gli ultimi sopravvissuti di una riserva indiani a cui l’uomo bianco fa ogni sorta di angheria. Se non dovessero bastare questi pochi elementi di richiamo per un civico comportamento da parte di tutti, esistono le norme sui diritti dell’uomo, le leggi italiane e i relativi regolamenti locali che possono essere invocati.
Signor Sindaco non me ne voglia.  Questa mia dolente nota vuole soltanto essere un promemoria di suggerimento  che va al di là del diritto di qualche centinaio di persone e mio. Ne va della politica urbanistica, dell’uso del territorio e della città tutta.
Le ricordo che Belluno, al centro di un cospicuo numero di frazioni abitate, che nel tempo si sono saldate per effetto delle linee cinematiche, non può avere come unico baricentro la parte più pregiata di tutto l’insediamento. Dunque, vadano ricercate soluzioni, anche a breve, che scarichino da stress il centro,  attraverso una distribuzione di attività variate, in aree dell’ambito urbano periferico, nei vari nuclei abitati, che sia di valorizzazione e presenze utili a ripartire onori e oneri. Insomma si avvii un uso intelligente della città a partire dal decentramento delle funzioni.
Distinti saluti
Giuseppe Cancemi

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