Un futuro da smart city
Cari nisseni, è tempo di sfida. Invece di
continuare ad azzannarsi mediante inutili bizantinismi ognuno per sua parte si
rimbocchi le maniche e contribuisca al fare. Gli enti locali, l’industria, le
imprese, le categorie professionali, le banche, l’università, ecc.,
sinergicamente, mostrino di saper fare rete e di volere affrontare la riscossa
di Caltanissetta con i fatti.
Gli amministratori tirino fuori dai cassetti i
progetti, se ne hanno, per candidare Caltanissetta, per esempio, a “smart city”,
città intelligente capace di invertire
le tendenze per quanto attiene al risparmio energetico, alla mobilità, alle
trasformazioni urbanistiche e ai servizi in genere. In Europa si stanno per
riaprire i rubinetti dei finanziamenti, 11 miliardi a partire dal prossimo mese
di luglio e fino al 2020 (260 milioni per le città del Sud), finalizzati a
supportare le città che hanno progetti per uno sviluppo sostenibile
precipuamente dal punto di vista energetico. La partecipazione ad un progetto
di città così ambizioso se compreso, può essere
di riscatto per un territorio considerato
ultima periferia dell’Italia. Basta
viverlo come un’opportunità per proporre una Caltanissetta in grado di
sviluppare un suo modello di città “ecologica e intelligente”.
L’efficienza ed il risparmio, l’incremento di fonti
rinnovabili nel campo energetico, pur essendo richiesti negli obiettivi
nazionali ed europei per abbattere le emissioni di anidride carbonica, possono contemporaneamente
essere occasione per l’avvio di stili
amministrativi, di operatività e di orientamento verso le cosiddette buone pratiche di gestione.
Una città di 60 mila abitanti non può piangersi
addosso, beccarsi l’un con l’altro o
flagellarsi per un passato di abbandoni
cui è stata sottoposta dalle varie amministrazioni susseguitesi nel
tempo. Bisogna darsi una mossa. Operare
tutti per operare bene.
Smart per Caltanissetta, in concreto, potrebbe
essere un parcheggio multipiano realizzato con tecniche di bioarchitettura nello
spazio ex GIL, come snodo intermodale tra
treno, bus e auto; una mobilità in centro storico, favorita da mezzi mossi elettronicamente
come bici (con pedalata assistita), auto e moto; la conversione di tutta
l’illuminazione fuori e dentro gli edifici pubblici con impianti a basso
consumo ed energia rinnovabile; il cablaggio della città con fibra ottica
assieme ad un’offerta distribuita di wi-fi con relativi servizi connessi. Non
meno importanti nel complesso delle innovazioni si collocano la valorizzazione
delle risorse locali e le competenze.
L’argilla, per fare un esempio, utilizzata
comunemente per la terracotta può diventare materiale utile al risparmio
energetico se diversamente utilizzata. Il know-how
che può essere acquisito nel risparmio idrico, nella ristrutturazione edilizia
innovativa e ciclica, nella manutenzione programmata della proprietà pubblica esistente,
in termini “intelligenti”, e tanti altri spunti ancora, assumono valenza se concorrono
all’idea complessiva di città moderna progettata con la partecipazione e la
condivisione dei cittadini tutti.
Caltanissetta, capoluogo interno alla Sicilia, non
presente nel panorama delle città territorio da tempo configurate papabili ma mai sviluppatesi in
tal senso, deve sapersi ritagliare con il nuovo orientamento verso le smart
cities, uno spazio di centralità territoriale mediante un sistema integrato
moderno, con funzioni territoriali che meglio interpretano le aspettative
d’inurbamento delle future popolazioni all’interno dell’isola.
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