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giovedì 26 aprile 2012

Notizia gradita per l'ecologia
















Dagli scarti alimentari acqua (non da bere) 

Un brevetto coreano Eco Wiz

Con i batteri la spazzatura si trasforma in acqua
Dagli scarti degli alimenti si ricava un liquido cristallino e inodore grazie a un brevetto coreano che ora arriva in Italia


MILANO – Trasformare i rifiuti in acqua cristallina, senza passare dalle discariche o dagli inceneritori. All’apparenza il meccanismo potrebbe sembrare impossibile. Ma ora, grazie a un brevetto coreano acquistato da Eco Wiz e perfezionato con un investimento di 500 mila dollari, l’operazione è possibile.

PER USI COMMERCIALI E INDUSTRIALI – Attraverso un macchinario ad alta tecnologia i rifiuti organici di origine alimentare vengono “dati in pasto” a batteri prodotti in laboratorio, che in poco tempo digeriscono gli scarti trasformandoli in acqua inodore e totalmente cristallina, senza lasciare alcun residuo. Il liquido non è potabile ma è utile per le pulizie o per l’irrigazione, inoltre è ricco di principi organici con proprietà fertilizzanti. La formula permette dunque vantaggi per l’ambiente e un buon risparmio economico: da una tonnellata di rifiuti alimentari si possono ricavare infatti 1.000 litri d’acqua. E il costo del macchinario, che può essere acquistato o affittato mensilmente, viene ammortizzato in due anni. Bassi anche i consumi, perché il tutto è alimentato a elettricità Poi, una volta all’anno, bisogna cambiare le cartucce che contengono i batteri. «Questo brevetto è pensato soprattutto per gli alberghi (a Singapore sono già molti gli hotel che lo utilizzano), i centri commerciali e per le attività industriali, ma si potrebbe installarlo anche nei condomini», spiegano Settimio Di Segni e Fabio Tincati che distribuiscono in esclusiva per l’Italia il macchinario.

ANTI-DISCARICA – E se la formula pare agli inizi, interessante è il suo potenziale: «Eco wiz permette di eliminare le tasse sui rifiuti e, se utilizzato su larga scala, permetterebbe di eliminare le discariche, già messe fuori legge dall’Unione Europea», continuano Di Segni e Tincati. Un bel passo in avanti, se si pensa che secondo le ultime stime dell’Eurostat, il 38% dei rifiuti finisce ancora nelle discariche, il 22 incenerito, mentre solo il 25 per cento viene riciclato e il 15 trattato con il compostaggio.
da corriere.it

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