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giovedì 7 marzo 2024

Restauro, Recupero, Ristrutturazione, Risanamento... e poi?

 

 CENTRO STORICO? PARLIAMONE...


Se non ricordo male, il centro storico di Caltanissetta nel PRG di oltre un ventennio fa, veniva definito dallo zoning come centro direzionale, commerciale e residenziale. A distanza di non poco tempo la complessità che riguarda i molti aspetti della vita sociale, economica e culturale delle città italiane è aumentata. La crisi del commercio tradizionale per prima, è stata una delle cause principali che ha fatto iniziare lo svuotamento dei centri storici e portato alla chiusura di molti negozi e attività.
Secondo una recente indagine di Confcommercio, in dieci anni sono spariti in Italia quasi centomila negozi nei salotti buoni delle città, sostituiti da ristoranti, alloggi e servizi per il turismo. L’attrattiva e la vivibilità dei centri storici per i residenti, si sono spostati verso le periferie o le piattaforme on-line per i loro acquisti. Per Caltanissetta però questo, forse, è accaduto solo in minima parte.
Altro fattore che contribuisce non poco allo svuotamento del nostro centro storico come per tutti gli altri è la mobilità, compresa la difficoltà di accesso, sia per i residenti che per gli eventuali visitatori. La circolazione a causa delle strade strette, aree pedonali condivise con il traffico, e scarsità o problematicità dei parcheggi e del trasporto pubblico contribuisce all'abbandono.
Per contrastare questo fenomeno, si potrebbe pensare a politiche di sostegno e incentivazione al commercio di prossimità, che valorizzino la qualità, la diversità e l’identità dei prodotti locali.
Si potrebbe anche favorire la collaborazione tra i commercianti e le altre realtà del territorio, come le associazioni culturali, le scuole e le istituzioni, per creare eventi, iniziative e sinergie che rendano i centri storici più vivi e attrattivi.
Per migliorare la situazione, si potrebbe investire in soluzioni di mobilità sostenibile, ove possibile, come piste ciclabili, mezzi elettrici, parcheggi interrati, servizi di car-sharing e di bike-sharing. Si potrebbe anche promuovere una maggiore integrazione tra i vari modi di trasporto, per facilitare gli spostamenti tra il centro e la periferia.
Il patrimonio architettonico e culturale del centro storico, per essere maggiormente attrattivo, lo si potrebbe rendere più accessibile installando ascensori, rampe, passerelle e altri dispositivi allo scopo di superare le esistenti barriere architettoniche.
In ultimo, ma non l'ultimo degli aspetti più da riqualificare in centro storico, è quello di rafforzare il senso di comunità e di appartenenza dei residenti e dei visitatori.
Ma tutto questo ha bisogno prima di tutto che vi sia tra Comune Provincia e Regione una sinergia istituzionale non senza il coinvolgimento dell'economia locale (Confcommercio, Confartigianato e Confindustria) e delle organizzazioni sindacali. Un progetto comune di rinascita socio-economica.
Il nostro centro storico viene oramai vissuto come luogo estraneo e, forse anche, anonimo, deserto, insicuro, privo di identità e di valore. Per invertire questa tendenza, si potrebbe stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni e nelle azioni che riguardano il loro territorio. Si potrebbe anche valorizzare la storia, la cultura, la tradizione e la creatività dei centri storici, attraverso progetti di recupero, restauro, riutilizzo e innovazione degli spazi e dei beni.
Non senza, una necessaria, incentivazione della convivenza e della solidarietà tra le diverse generazioni, culture e categorie sociali che abitano/frequentano il centro storico, promuovendo iniziative di inclusione, integrazione e cooperazione.
Giuseppe Cancemi

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