QUALE SOLUZIONE AL RISCALDAMENTO CLIMATICO?
2018, l'anno il più caldo registrato finora, ci impone una ulteriore riflessione sul riscaldamento globale.
Lo
stile di vita del singolo cittadino, ai fini della riduzione
dell’effetto serra ha una sua forte valenza in senso planetario. La
crescita socio-economica della società capitalista totalmente
dipendente dal consumismo, non ha ancora trovato un’alternativa a
quello che gli economisti chiamano sviluppo. Anche perché non
risulta facile ai vari Stati del nostro pianeta trovare un accordo
sulle rinunce da distribuire tra tutti, e rimane radicata una visione
antropocentrica nel consorzio umano. Non a caso gli ambientalisti di
qualsiasi nazionalità hanno maturato un sano principio di rapporto
conciliativo con la madre Terra e la sua natura che li porta a
pensare globalmente prima di agire singolarmente. Nell’ultimo oltre
mezzo secolo la coscienza ambientalista ha tentanto di coinvolgere,
“contagiare” la politica planetaria di tutti gli Stati
soprattutto sull’importante problema del riscaldamento globale
della Terra. Il cambiamento climatico del pianeta che è la febbre
non allarma altri che gli scienziati. Le popolazioni al punto in cui
siamo giunti li possiamo paragonare alle persone che mentre il Titanic
affondava, continuavano a ballare.
Sappiamo comunque, che le emissioni di gas serra (anidride carbonica), nel 2017 rispetto il 2016, in Italia sono del + 3.2% mentre su scala europea sono cresciute a + 1.8%.
Sappiamo comunque, che le emissioni di gas serra (anidride carbonica), nel 2017 rispetto il 2016, in Italia sono del + 3.2% mentre su scala europea sono cresciute a + 1.8%.
Per
intervenire intanto, i tempi diventano sempre più corti e i vari
passaggi per accordarsi nella riduzione del biossido di carbonio
(CO2),
principale gas che causa l’effetto serra, spostano poco i
comportamenti planetari per un’inversione di tendenza, che eviti un ulteriore surriscaldamento del nostro pianeta.
La Scienza però, non sembra dormirci sopra. Ci
regala qualche speranza anche se non ancora del tutto sicura, e per
gli ambientalisti addirittura pericolosa.
La
geo-ingegneria, così si chiama quella che studia le possibilità di
diminuire l’aumento di temperatura della Terra, mutuando il suo
agire dai fenomeni naturali. Si rifà, agli effetti di una
conosciuta causa che riduce l’irraggiamento solare sul nostro
pianeta. Pensa di abbassarne in questo modo, forse se costretti da
condizioni emergenziali, la temperatura.
Il
riferimento storico al rimedio studiato, è l’ipotesi formulata per
la scomparsa dei Dinosauri, la cui causa venne attribuita all’impatto
della Terra con un asteroide o forse, con l’eruzione contemporanea
di più vulcani. In entrambi gli eventi, quale che sia stato, al
tempo del Cretaceo, il sollevamento delle polveri, è quell’effetto
che scherma il cielo la cui conseguenza abbassa la temperatura della
Terra.
La
scienza potrà aiutarci, ma è meglio “raddrizzare” il sistema di
vita sulla Terra con comportamenti sostenibili, prima che i mutamenti
naturali dei fenomeni atmosferici vengano alterati a danno del già
difficile equilibrio, non del tutto stabile, che il pianeta Terra
finora ha conservato.
Prossimamente,
un esperimento simil “Cretaceo” verrà fatto spandendo polvere di
carbonato di calcio (CaCO3)
invece che polvere silicea o ceneri e lapilli in quota, ma già si
fanno ragionamenti pro e contro. L’oscuramento del cielo in modo
artificioso abbassa sì la temperatura ma non senza creare nuovi
problemi sia fisici che chimici. Per non parlare dei costi e chi può
permetterseli.
Gli
ambientalisti per primi, in massa, sono contrari. Restano
dell’opinione che esiste sempre e solo un modo per la riduzione
dell’effetto serra: l’impegno di tutti a livello planetario.
Bisogna
ridurre le emissioni accelerando il passaggio
verso le energie rinnovabili e i veicoli elettrici; aumentare
l’efficienza energetica, il riciclo dei rifiuti e ridurre il
consumo di carne.
Banalmente, ridiventa necessario anche l' aumento
le biomasse vegetali (alberature), sapendo che ogni albero
adulto consuma quasi 22 kg di anidride carbonica all'anno.
In
termini stringenti, il problema effetto serra è riconducibile al singolo individuo, in quanto elemento nei comportamenti
non indifferente alla produzione di CO2. All'umanità insomma viene richiesto, prima di tutto, di cambiare radicalmente stile di
vita.
Giuseppe
Cancemi
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