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martedì 24 ottobre 2017


LA POLITICA NON SEMPRE DEVE ASSECONDARE IL "POPOLO"



Mi pare che una parte del popolo bellunese incarni il detto e il significato de:"l'erba del vicino è sempre più verde", non sa e non riesce ad apprezzare quello che ha. Testardamente e in modo miope guarda il modello di altre parti del territorio italiano vicino e pensa che basti l'accodarsi alla comunità di quell'area per averne i vantaggi, che secondo il suo punto di vista vede e che ritieni di non avere. Mi chiedo se chi guida questa “ambizione” conosce bene il suo territorio e ciò che offre, se non fa un calcolo sbagliato che potrà incidere sulla nuova etichetta di appartenenza, ma non sappiamo quanto sulla sostanza.


Eppure, la provincia bellunese, se guarda nel “suo giardino” con maggiore attenzione, potrebbe notare che, per esempio, nell'area agordina esiste un modello di economia che, forse, solo chi non è veneto, apprezza moltissimo. Basta soffermare l'attenzione su una industria locale di quell'area che è un esempio, il quale, per le sue scelte, ricorda il noto e decantato modello Olivetti. Un'esperienza importante di organizzazione aziendale per il suo articolato sistema sociale che si narra ogni volta che si parla di sostenibilità e welfare aziendale.

La politica locale, prima di affrontare inconsapevolmente fuori dal “proprio giardino” soluzioni di sviluppo economico, da ricercare negli altri, deve sapere meglio di quali risorse locali dispone. Anche il solo modello di sviluppo di un'area già sviluppata e l'indotto che ha generato, sono elementi culturali che hanno un peso maggiore, di una semplice rivendicazione riconducibile ad una appartenenza territoriale, ritenuta più “ricca”. Non sono solo i mezzi finanziari che fanno la ricchezza di una Comunità se non c'è cultura, se non c'è sapere.

Belluno e la sua provincia hanno tutto. Si tratta solo di avere maggiore stima di quello che si ha e di saperlo gestire.

Giuseppe Cancemi

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