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lunedì 7 novembre 2011

Piazza dei Martiri, il silenzio degli Amministratori sul progetto di rinnovo

 I cittadini, diversamente, sono per il restauro


Piazza dei Martiri
Il silenzio “assordante” delle istituzioni proponenti il progetto di nuova Piazza dei Martiri, alla levata di scudi dei cittadini contrari agli interventi strutturali prospettati, non lascia presagire alcun ripensamento per quello che sarà il futuro della proposta da realizzare. Come cittadino, tra quelli che hanno espresso un’opinione a titolo personale,  speravo in un dialogo che coinvolgesse ordini professionali, organizzazioni, associazioni, etc. ma mi rendo conto che… il silenzio è d’oro!  Si sa, la tecnica di fare decantare le proteste come sfogo di primo momento, aiuta a superare le contestazioni fino a lasciare poi mano libera ai cosiddetti esperti.
 La questione comunque, per i cittadini che si sono espressi nel merito, ha fatto emergere la necessità di restaurare prima la scuola elementare “Gabelli” pur propendendo per una soluzione di natura conservativa della piazza. L’organizzazione spaziale del luogo, la sua storia, il suo modo di essere spazio vissuto da tramandare, in una parola il “Genius Loci” che rappresenta la piazza, non trova al momento alcuna controvoce di confronto nelle istituzioni autarchiche, se non quella dell’originale progetto in discussione.  In fatto di metodo il concepimento di questo progetto, anche se affidato ad un “nobilissimo” concorso di idee, soffre di un difetto di democrazia e di una debordante autonomia progettuale: mette in luce un poco pregevole metodo decisionale che i rappresentanti dei cittadini si  "arrogano" nell’esercizio di un diritto da condividere con la parte interessata (la comunità locale), e una delega con pochi o senza vincoli ai progettisti “traduttori” di scelte che sono politiche.
Il copione è un classico che si ripete per le opere pubbliche di un certo rilievo.
La democrazia "dal basso"  vorrebbe invece che, nella conduzione di un progetto impegnativo, specialmente quando incrocia la storia, la cultura o comunque la sensibilità di una comunità, le scelte debbano essere "costruite" con la collettività, in incontri dove la progettazione va fatta evolvere tra proposte e alternative sostenibili.  
Così non sembra essere stato. Il timore che in sordina inizino i lavori e ci si trovi di fronte al fatto compiuto non è remota.
L’altro aspetto che emerge, nella scelta progettuale della piazza, su cui il silenzio istituzionale pesa, riguarda la questione dell’ordine prioritario delle opere pubbliche. La scuola elementare “Gabelli”, in attesa di restauro, per una moltitudine di cittadini viene prima della piazza.  Nessuno degli “addetti” ha per questa “precedenza corale” sentito il dovere di informare che i finanziamenti dei rispettivi interventi hanno due diversi percorsi.
E’ pur vero  che per essere informati basta poco, ma qualche informazione istituzionale in più attraverso la stampa, se non altro, potrebbe servire per avvicinare il potere ai cittadini.
Piazza dei Martiri - Illuminazione
Collegandosi comunque via internet con il sito Comunale, chi vuole può leggere che  il Piano triennale delle OO. PP. prevede lavori per la “Gabelli” in due lotti di 800.000 e 1.500.000 euro per gli anni 2012 e 2013, con finanziamento da  “apporto di capitale privato” e una collocazione nelle priorità in graduatoria al 6° e 7°posto nelle “articolazione della copertura finanziaria”,  a differenza di Piazza dei Martiri che rientra in un finanziamento europeo ad hoc, in un articolato progetto complessivo denominato: “Drava Piave Fiumi e Architetture".

A mio modesto avviso, per concludere, senza confondere le due cose, resta il fatto che la scuola “Gabelli” è stata inserita come opera da finanziare in un processo non semplice di ricerca, per una sinergia tra pubblico e privato tutto da sperimentare, mentre il progetto di Piazza dei Martiri calato dall’alto, permane, e gli addetti tacciono.

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