Social housing: autocostruzione edilizia assistita a Caltanissetta. Si può fare?
Case a 15
euro al mese. Solo propaganda? No verità! Dirò dopo chi sta
realizzando case, dove, come e con questi costi.
Intanto,
penso che con i metodi fin qui adottati per costruire case popolari,
non si è avuta una risposta vera al bisogno di alloggio. Risorse
sottratte ai lavoratori non bastevoli e gestione degli immobili
realizzati utile a mantenere in vita solo gli stessi uffici preposti
all'edilizia popolare. L'idea dell'autocostruzione come risposta alla
casa in Italia, al Nord qualcuno ha provato a sperimentarla. Sono
stati anche scritti libri in materia, per esempio quello di M.
Bertoni, “Autocostruzione
associata ed assistita in Italia”
come modello di housing
sociale. Ma la sperimentazione ancora non risulta replicata in altre
realtà. Chi ci ha provato e ci prova ancora comunque, resta ancora
un'élite tutta di professionisti e di associazioni ambientaliste.
Anch'io, nel mio piccolo ho provato, in passato, a pensare che è
possibile costruire case a basso prezzo con il duplice obiettivo di
soddisfare un bisogno primario abitativo e di creare lavoro, oggi più
che mai, necessari e urgenti per Caltanissetta. Ma la pre-condizione
da me pensata, rimaneva sempre quella di un'amministrazione della
città che se ne facesse carico. La mia idea, in poche parole, era
quella che il Comune istituisse un ufficio casa, per gestire
terreni, aree e costruito a partire del pur piccolo patrimonio
comunale al fine di avviare un circolo virtuoso di lavoro, recupero,
riuso a guida tecnica e maestranze fornite dal Comune. Da noi non è
accaduto e non accade niente di tutto questo. In Spagna invece
qualcosa di simile lo ha messo già in atto un piccolo Comune:
Marinelda (nella figura in basso) in Andalusia con 2.708 abitanti nel 2008.
Il
loro schema operativo si fonda sempre sulla proprietà comunale, che
viene ceduta gratuitamente all'autocostruttore. Una convezione con
il governo regionale, permette di fornire il materiale acquistato,
occorrente per la costruzione e consegnarlo a chi autocostruisce. Una
guida con maestranze e consulenze tecniche aiuta, orienta e segue il
progetto della casa, anche questo offerto gratuitamente; gli
stessi autocostruttori, determinano in assemblea la quota mensile da
pagare, per diventare proprietari dell'abitazione che stanno
costruendo.
E
se Caltanissetta provasse a mutuare qualcosa di simile?
L'occasione
della revisione del Piano Regolatore è una opportunità che non
bisogna disperdere. Certo a leggere ciò che dichiarano gli “addetti”
(politici e tecnici) come anteprima per il PRG è scoraggiante.
Partire dalle “attività edilizie pianificate e realizzate” come
dichiarato dall'Assessore alla vivibilità e alla viabilità non fa
ben sperare. Si ricomincia a ragionare ancora dalle “cose” e non
dalle “persone”.
Una città di frontiera come adesso è
Caltanissetta, per prima cosa andrebbe sondata nella sua popolazione
in termini sociologici per poi stabilire senza tentennamenti che
bisogna recuperare, risanare, ricucire e rigenerare ma senza consumo
di suolo.
L'Amministrazione
in carica, avrà il coraggio e la forza di invertire le tendenze
replicanti di ciò che si è fatto e si vuole continuare a fare,
noncuranti che la cultura cambia, il mondo cambia mentre noi
continuiamo a collocarci sempre fuori dall'orbita?
Giuseppe
Cancemi