Quali le scelte per rivitalizzare il centro storico?
Sono molto d’accordo con il primo cittadino di Belluno
sulla limitazione, anzi “guerra” ai centri commerciali, ma
obietterei che è un po’ tardino per pensarci e alquanto balzana l’idea di un “chiosco
di vendita per pastin” come esempio d’iniziativa concorrente, per
rivitalizzare il centro storico.
Il lancio di una simile scelta politica suffragata nei
fatti, da una grande indecisione sulle modalità d’ammissione del traffico in centro storico, mi
rende ancora più perplesso.

conoscono e si servono di strumenti come il business planning, per verificare o iniziare un’attività. Non si può più investire senza prima avere indagato il mercato, le sue potenzialità e gli elementi che ne determinano la fattibilità di quel dato commercio. Insomma è opinione diffusa che il pianificare prima di investire fa parte delle buone pratiche che ogni azienda dovrebbe sempre avere presente prima di agire. Non meno importante da parte pubblica, per un corretto uso della città, il Comune dovrebbe avere nel “cassetto” un Piano Commerciale aggiornato, e non solo quello, per dare risposte circostanziate agli operatori commerciali, prima di prendere ogni decisione. La complessità dell’organizzazione urbana richiede di conoscere prima di operare. Senza uno studio sociologico dei destinatari (residenti, commercianti, fruitori potenziali, etc.) l’insuccesso già sperimentato è assicurato.
Concludendo, senza acquisizioni essenziali: dalle condizioni sociali ed
economiche, alla mobilità, ai servizi essenziali dei cittadini, alle relazioni
tra le parti della città (centro storico, aree periferiche, territorio) non si
va da nessuna parte.
Dunque, Belluno tiri fuori dai cassetti o prepari progetti e/o studi, dove
il primato della politica, possa indicare le migliori soluzioni, alla luce
delle conoscenze tecniche necessarie, per un contesto più complesso che si
inquadri nel “sistema città”.
Giuseppe Cancemi